Unità 2 L’ARIA E L’ATMOSFERA

3 La circolazione atmosferica

Che cosa sono i venti? 
Come si formano? 
Come possono essere classificati? 


Nell’atmosfera l’aria è in continuo movimento. L’aria più calda è più leggera e tende perciò a salire, diventando sempre più rarefatta: la pressione atmosferica allora diminuisce. Il posto dell’aria che sale viene preso da aria più fredda e densa: la pressione atmosferica aumenta.

I VENTI

L’aria si muove per mantenere l’equilibrio fra le parti dell’atmosfera con temperature diverse: i venti sono proprio questi movimenti di masse d’aria da zone di alta pressione a zone di bassa pressione.
Alcuni venti sono costanti, altri invece sono periodici.


  io studio  


  • I venti costanti soffiano nella stessa direzione per tutto l’anno.
  • I venti periodici si ripetono con una certa regolarità in condizioni particolari.

Strumenti per studiare il vento

Anemometro

L’anemometro misura la velocità del vento. 

Nella sua forma più semplice è costituito da tre coppe a forma di semisfere vuote, collegate a un asse che ruota su se stesso, la cui velocità di rotazione dipende proprio dall’intensità del vento. 

Un contagiri misura la velocità in metri al secondo o in chilometri all’ora.

Manica a vento

Più rudimentale rispetto all’anemometro, la manica a vento consiste in un manicotto di stoffa, collegato a un’asta, che si gonfia e si solleva rendendo visibili l’intensità con la quale il vento soffia e la sua direzione.

Banderuola

Anche la banderuola permette di osservare la direzione del vento. 

Si tratta di una semplice lastra di metallo che ruota intorno a un perno a seconda della direzione del vento.

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I venti costanti si muovono intorno alla Terra secondo uno schema determinato dalle differenti temperature nelle varie regioni del globo (6). Una volta arrivata ad alta quota, l’aria che prima era calda si raffredda e tende perciò a tornare verso il basso generando una corrente ciclica, che segue il principio fisico della convezione: è quella che si chiama cella convettiva. Secondo il modello attuale, esistono tre celle convettive per ogni emisfero, che si estendono alternativamente da una zona di bassa pressione a una di alta pressione: è grazie alle celle convettive che avviene la ridistribuzione del calore nel nostro Pianeta.


(6) La circolazione dei venti
Sono venti costanti gli alisei, i venti occidentali e i venti polari orientali. Le frecce rosse indicano i movimenti dell’aria all’interno delle celle convettive.

Gli alisei sono un esempio di venti costanti a livello globale: sono caratteristici della fascia tropicale e soffiano da nord-est verso sud-ovest nell’emisfero boreale e da sud-est verso nord-ovest nell’emisfero australe. Sempre su scala globale, sono invece venti periodici i monsoni, tipici dell’Oceano Indiano, che ogni sei mesi soffiano dalla terraferma al mare (monsone invernale) e viceversa (monsone estivo). Anche su scala locale esistono venti periodici, come le brezze giornaliere, che si formano in prossimità delle coste (7). Lungo la fascia costiera, infatti, durante il giorno la terra si riscalda più rapidamente del mare: l’aria sopra di essa si riscalda a sua volta e sale verso l’alto creando una zona di bassa pressione; in questo modo attira l’aria fresca del mare, dove c’è una zona di alta pressione, dando luogo alla brezza di mare, che soffia quindi dal mare alla terraferma. Viceversa, di notte è il mare a essere più caldo, perché la terra perde calore più velocemente: le zone di alta e bassa pressione sono invertite e l’aria si sposta dalla terraferma verso il mare, generando la brezza di terra.

  Uso le domande guida  
  • Qual è la differenza tra venti costanti e venti periodici?

  • Che cos’è una cella convettiva?

  • Come si formano le brezze?

Scienze evviva! - volume D
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La Terra