L’EQUILIBRIO DELLE LEVE
Se pensiamo ancora all’altalena a bilico, oppure se teniamo presente che anche una bilancia a bracci è una leva, possiamo intuire che una leva si dice in equilibrio quando gli effetti delle forze applicate, cioè di resistenza e potenza, si bilanciano. Per valutare quali sono gli effetti prodotti da queste forze non basta, però, prenderne in esame le rispettive intensità, ma è fondamentale tenere conto anche dei bracci della potenza e della resistenza, che possiamo considerare come dei moltiplicatori delle forze applicate.
La legge dell’equilibrio delle leve esprime proprio queste condizioni: perché una leva
sia in equilibrio, l’intensità della potenza moltiplicata per il suo braccio deve essere
uguale all’intensità della resistenza moltiplicata per il suo braccio.
Legge dell’equilibrio delle leve
Una conseguenza di questa legge è, per esempio, che, senza variare l’intensità della potenza applicata, ma variando la lunghezza dei bracci, una leva consente di vincere resistenze crescenti: se il braccio della potenza è il doppio o il triplo del braccio della resistenza, può vincere una resistenza doppia o tripla, e così via.
Così, per bilanciare sull’altalena un peso doppio, è necessario che la distanza dal fulcro del peso minore sia il doppio della distanza dal fulcro di quello maggiore. In questa situazione l’altalena è equilibrata e oscilla al minimo sforzo.
In base alla lunghezza del braccio della resistenza e a quella del braccio della potenza, le leve si possono distinguere in vantaggiose, svantaggiose e indifferenti.
- Quando il fulcro è più vicino alla resistenza che alla potenza, cioè bR < bP, la leva permette di vincere la resistenza (per esempio sollevare un peso) con una potenza inferiore: è una leva vantaggiosa. Un esempio di leva vantaggiosa è lo schiaccianoci, in realtà costituito da due leve, che permette di rompere con una piccola forza un guscio molto resistente (14).
- Quando il fulcro è più vicino alla potenza che alla resistenza, cioè bR > bP, per vincere una resistenza è necessaria una potenza superiore: la leva è svantaggiosa. A che cosa serve una leva svantaggiosa, che richiede di esercitare una forza maggiore di quella da contrastare? Le molle per ghiaccio, per esempio, sono utili per afferrare i cubetti di ghiaccio, che sono leggeri ma non si possono maneggiare direttamente (15).