momento di compiere la mia promessa, e voglio che voi manteniate la vostra. Ho trovato una ragazza che mi va bene, una di qui, che voglio prendere in moglie e portarmela a casa fra pochi giorni; quindi pensate a fare una bella festa di nozze e a ricevere la sposa in maniera adeguata, in modo che io mi possa dichiarare soddisfatto di voi come voi vi potrete dichiarare soddisfatti di me».
Quella brava gente rispose in coro che erano tutti contentissimi e che, fosse chi fosse la donna, sarebbe stata la loro signora e come tale l’avrebbero trattata in tutto; poi cominciarono a fare i preparativi per una festa grande, bella e allegra, e lo stesso fece Gualtiero. Organizzò un matrimonio alla grande, mandando gli inviti a molti suoi amici e parenti e personalità di spicco del vicinato; e fece tagliare e cucire molti vestiti di lusso sulle misure di una ragazza che gli sembrava della stessa taglia della ragazza che lui si proponeva di sposare; e inoltre preparò cinture, anelli, un bel diadema3 di pregio e tutte le altre cose necessarie a una sposa novella.
Venuto il giorno che aveva fissato per le nozze, Gualtiero di mattina presto salì a cavallo, e con lui tutti gli invitati, e visto che tutto era a posto, disse: «Signori, andiamo a prendere la sposa», e con tutto il corteo si diresse al villaggio e si fermò davanti alla casupola del padre della ragazza. Lei stava tornando di corsa dalla fontana con una brocca d’acqua per andare poi con le altre donne a vedere la sposa di Gualtiero: appena Gualtiero la vide, la chiamò per nome – si chiamava Griselda – e le domandò dov’era il padre. Lei si fece tutta rossa e rispose:
«Oh, signore, è in casa».
Gualtiero scese dal cavallo, ordinò a tutti gli altri di aspettarlo, entrò da solo nella povera casa dove trovò il padre di lei, che si chiamava Giannucolo, e gli disse:
«Sono venuto a sposare Griselda, ma prima voglio che mi dica alcune cose in tua presenza», e le domandò se lei, nel caso che l’avesse presa in moglie, avrebbe sempre fatto di tutto per dargli ragione e non si sarebbe mai alterata per nessuna cosa che lui dicesse o facesse, e se sarebbe stata obbediente, e molte altre cose del genere, alle quali lei rispose invariabilmente di sì. Allora Gualtiero la prese per mano, la portò fuori e davanti a tutto il corteo dei suoi amici e alla gente del villaggio la fece spogliare nuda e poi la fece rivestire in fretta con i vestiti che aveva fatto preparare, e le fece mettere le scarpe, e su quei suoi capelli così scarmigliati4 com’erano fece posare una corona. E mentre tutti se ne stavano a bocca aperta, disse:
«Signori, questa è la donna che voglio per moglie, se mi vuole per marito» e rivolgendosi a lei, che era tutta confusa e avrebbe desiderato sprofondare, disse:
«Griselda, mi vuoi per marito?».
E lei rispose:
«Sissignore».
Allora lui disse:
«Benone, e io ti voglio per moglie» e la sposò in presenza di tutti quei testimoni, poi la fece salire su un bel cavallo e se la portò a casa in pompamagna.5 A casa la festa di nozze fu magnifica, esattamente come se si fosse presa per moglie la figlia del re di Francia.
Cambiando d’abito, la giovane sposa sembrò cambiare anche di carattere e di modi. Era bella di corpo e di viso, come abbiamo già detto, e da bella che era