Al cuore della letteratura - volume 1

Il Trecento – L'opera: Decameron

 T14 

Griselda

Decima giornata, 10

La novella di Griselda, narrata da Dioneo, è l’ultima della giornata conclusiva del Decameron. Protagonista è una giovane contadina che Gualtieri, marchese di Saluzzo, prende in moglie quasi per capriccio e in seguito sottopone a una lunga serie di crudeli "torture psicologiche", per testarne la fedeltà e la sottomissione.

Il marchese di Sanluzzo da' prieghi1 de' suoi uomini2 costretto di pigliar moglie, per prenderla
a suo modo piglia una figliuola d'un villano,
3 della quale ha due figliuoli, li quali le
fa veduto d'ucidergli;
4 poi, mostrando lei essergli rincresciuta5 e avere altra moglie presa
a casa faccendosi ritornare la propria figliuola come se sua moglie fosse, lei avendo in
5 camiscia cacciata6 e a ogni cosa trovandola paziente, più cara che mai in casa tornatalasi,7
i suoi figliuoli grandi le mostra e come marchesana l'onora e fa onorare.

[...]
– Mansuete8 mie donne, per quel che mi paia,9 questo dì d'oggi è stato dato a re e
a soldani e a così fatta gente:10 e per ciò, acciò che11 io troppo da voi non mi scosti,
vo' ragionar d'un marchese, non cosa magnifica ma una matta bestialità,12 come
10 che ben ne gli seguisse alla fine;13 la quale14 io non consiglio alcun che segua, per
ciò che gran peccato fu che a costui ben n'avenisse.15
Già è gran tempo, fu tra' marchesi di Sanluzzo il maggior della casa16 un giovane
chiamato Gualtieri, il quale, essendo senza moglie e senza figliuoli, in niuna
altra cosa il suo tempo spendeva che in uccellare17 e in cacciare, né di prender
15 moglie né d'aver figliuoli alcun pensiero avea; di che egli era da reputar molto
savio.18 La qual cosa a' suoi uomini non piaccendo, più volte il pregaron che moglie
prendesse, acciò che egli senza erede né essi senza signor rimanessero,19 offerendosi
di trovargliel tale e di sì fatto padre e madre discesa, che buona speranza se ne
potrebbe avere e esso contentarsene molto.20
20 A' quali Gualtieri rispose: «Amici miei, voi mi strignete21 a quello che io del tutto
aveva disposto22 di non far mai, considerando quanto grave23 cosa sia a poter trovare

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chi co' suoi costumi ben si convenga24 e quanto del contrario sia grande la copia,25 e
come dura vita sia quella di colui che a donna26 non bene a sé conveniente
s'abbatte.27 E il dire che voi vi crediate a' costumi de' padri e delle madri le figliuole
25 conoscere,28 donde argomentate di darlami tal che mi piacerà,29 è una sciocchezza, con ciò
sia cosa che io non sappia dove i padri possiate conoscere né come i segreti delle
madri di quelle:30 quantunque, pur cognoscendogli, sieno spesse volte le figliuole a'
padri e alle madri dissimili.31 Ma poi che pure in queste catene32 vi piace d'annodarmi,
e io voglio esser contento;33 e acciò che io non abbia da dolermi d'altrui che di me,
30 se mal venisse fatto, io stesso ne voglio essere il trovatore,34 affermandovi che, cui
che io mi tolga, se da voi non fia come donna onorata, voi proverete con gran vostro
danno quanto grave mi sia l'aver contra mia voglia presa mogliere a' vostri prieghi.»35
I valenti uomini risposon ch'eran contenti, sol che esso si recasse a prender moglie.
Erano a Gualtieri buona pezza36 piaciuti i costumi d'una povera giovinetta che
35 d'una villa vicina a casa sua era,37 e parendogli bella assai estimò che con costei
dovesse potere aver vita assai consolata.38 E per ciò, senza più avanti cercare,39 costei
propose40 di volere sposare: e fattosi il padre chiamare, con lui, che poverissimo
era, si convenne di torla per moglie.41
Fatto questo, fece Gualtieri tutti i suoi amici della contrada adunare e disse loro:
40 «Amici miei, egli v'è piaciuto e piace che io mi disponga a tor moglie, e io mi vi son
disposto42 più per compiacere a voi che per disiderio che io di moglie avessi. Voi
sapete quello che voi mi prometteste, cioè d'esser contenti e d'onorar come donna
qualunque quella fosse che io togliessi; e per ciò venuto è il tempo che io sono per
servare a voi la promessa e che io voglio che voi a me la serviate.43 Io ho trovata una
45 giovane secondo il cuor mio assai presso di qui, la quale io intendo di tor per
moglie e di menarlami fra qui e pochi dì a casa;44 e per ciò pensate come45 la festa delle
nozze sia bella e come voi onorevolmente ricever la possiate, acciò che io mi possa
della vostra promession chiamar contento come voi della mia vi potrete chiamare.»46
I buoni uomini lieti tutti risposero ciò piacer loro47 e che, fosse chi volesse, essi
50 l'avrebber per donna e onorerebbonla48 in tutte cose sì come donna; e appresso
questo tutti si misero in assetto di49 far bella e grande e lieta festa, e il

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simigliante50 fece Gualtieri. Egli fece preparar le nozze grandissime e belle e invitarvi molti
suoi amici e parenti e gran gentili uomini e altri da torno;51 e oltre a questo fece
tagliare e far più robe belle e ricche al dosso d'una giovane la quale della persona
55 gli pareva che la giovinetta la quale avea proposto di sposare;52 e oltre a questo
apparecchiò53 cinture e anella e una ricca e bella corona e tutto ciò che a novella
sposa si richiedea.
E venuto il dì che alle nozze predetto aveva,54 Gualtieri in su la mezza terza55
montò a cavallo, e56 ciascuno altro che a onorarlo era venuto; e ogni cosa oportuna
60 avendo disposta, disse: "Signori, tempo è d'andare per la novella sposa"; e messosi
in via con tutta la compagnia sua, pervennero alla villetta.57 E giunti a casa del
padre della fanciulla e lei trovata che con acqua tornava dalla fonte in gran fretta
per andar poi con altre femine a veder venire la sposa di Gualtieri;58 la quale come
Gualtier vide,59 chiamatala per nome, cioè Griselda, domandò dove il padre fosse;
65 al quale ella vergognosamente60 rispose: «Signor mio, egli è in casa.»
Allora Gualtieri, smontato e comandato a ogni uom che l'aspettasse, solo se
n'entrò nella povera casa, dove trovò il padre di lei, che avea nome Giannucole,61 e
dissegli: «Io sono venuto a sposar la Griselda, ma prima da lei voglio sapere alcuna
cosa in tua presenza»; e domandolla se ella sempre, togliendola egli per moglie,
70 s'ingegnerebbe di compiacergli e di niuna cosa che egli dicesse o facesse non turbarsi, e
se ella sarebbe obediente e simili altre cose assai,62 delle quali ella a tutte rispose di sì.
Allora Gualtieri, presala per mano, la menò fuori e in presenza di tutta la sua
compagnia e d'ogn'altra persona la fece spogliare ignuda: e fattisi63 quegli vestimenti
che fatti aveva fare, prestamente la fece vestire e calzare e sopra i suoi capelli, così
75 scarmigliati come erano, le fece mettere una corona; e appresso questo, maravigliandosi
ogn'uomo di questa cosa, disse: «Signori, costei è colei la quale io intendo che
mia moglie sia, dove64 ella me voglia per marito»; e poi a lei rivolto, che di se medesima
vergognosa e sospesa65 stava, le disse: «Griselda, vuoimi66 tu per tuo marito?»
A cui ella rispose: «Signor mio, sì.»
80 E egli disse: «E io voglio te per mia moglie»; e in presenza di tutti la sposò; e fattala
sopra un pallafren67 montare, orrevolmente68 accompagnata a casa la si menò.
Quivi furon le nozze belle e grandi e la festa non altramenti che se presa avesse la
figliuola del re di Francia.
La giovane sposa parve che co' vestimenti insieme l'animo e' costumi mutasse.
85 Ella era, come già dicemmo, di persona e di viso bella: e così come bella era,
divenne tanto avvenevole,69 tanto piacevole e tanto costumata, che non figliuola di
Giannucole e guardiana di pecore pareva stata ma d'alcun nobile signore, di che ella

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faceva maravigliare ogn'uom che prima conosciuta l'avea; e oltre a questo era tanto
obediente al marito e tanto servente,70 che egli si teneva71 il più contento e il più
90 appagato uomo del mondo. E similmente verso i subditi del marito era tanto graziosa e
tanto benigna, che niun ve ne era che più che sé non l'amasse72 e che non l'onorasse
di grado,73 tutti per lo suo bene e per lo suo stato e per lo suo essaltamento74
pregando, dicendo, dove dir soleano Gualtieri aver fatto come poco savio d'averla per
moglie presa,75 che egli era il più savio e il più avveduto uomo che al mondo fosse,
95 per ciò che niuno altro che egli76 avrebbe mai potuta conoscere l'alta vertù di costei
nascosa sotto i poveri panni e sotto l'abito villesco.77 E in brieve non solamente nel
suo marchesato ma per tutto, anzi che gran tempo fosse passato, seppe ella sì fare,
che ella fece ragionare del suo valore e del suo bene adoperare, e in contrario rivolgere,
se alcuna cosa detta s'era contro al marito per lei quando sposata l'avea.78
100 Ella non fu guari con Gualtieri dimorata79 che ella ingravidò, e al tempo partorì
una fanciulla, di che Gualtieri fece gran festa. Ma poco appresso, entratogli un nuovo
pensier nell'animo, cioè di volere con lunga esperienzia e con cose intollerabili
provare la pazienzia di lei, e' primieramente80 la punse con parole, mostrandosi
turbato e dicendo che i suoi uomini pessimamente si contentavano di lei81 per la
105 sua bassa condizione e spezialmente poi che vedevano che ella portava figliuoli, e
della figliuola che nata era tristissimi altro che mormorar non faceano.82
Le quali parole udendo la donna, senza mutar viso o buon proponimento in
alcuno atto, disse: «Signor mio, fa di me quello che tu credi che più tuo onore o
consolazion sia, ché io sarò di tutto contenta, sì come colei che conosco che io
110 sono da men di loro e che io non era degna di questo onore al quale tu per tua
cortesia mi recasti.» Questa risposta fu molto cara83 a Gualtieri, conoscendo costei
non essere in alcuna superbia levata per onore che egli o altri fatto l'avesse.
Poco tempo appresso, avendo con parole generali84 detto alla moglie che i subditi
non potevan patir85 quella fanciulla di lei nata, informato un suo famigliare,86
115 il mandò a lei, il quale con assai dolente viso le disse: «Madonna, se io non voglio
morire, a me convien far quello che il mio signor mi comanda. Egli m'ha comandato
che io prenda questa vostra figliuola e ch'io...» e non disse più.
La donna, udendo le parole e vedendo il viso del famigliare e delle parole dette
ricordandosi, comprese che a costui fosse imposto che egli l'uccidesse: per che
120 prestamente87 presala della culla e basciatala e benedetola, come che gran noia nel
cuor sentisse,88 senza mutar viso in braccio la pose al famigliare e dissegli: «Te',89 fa'
compiutamente quello che il tuo e mio signore t'ha imposto, ma non la lasciar per
modo che le bestie e gli uccelli la divorino, salvo se egli nol ti comandasse.»90 Il
famigliare, presa la fanciulla e fatto a Gualtier sentire91 ciò che detto aveva la donna,

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125 maravigliandosi egli della sua constanzia,92 lui con essa ne mandò a Bologna a una
sua parente, pregandola che, senza mai dire cui figliuola si fosse,93 diligentemente
allevasse e costumasse.94    
Sopravenne appresso che la donna da capo ingravidò e al tempo debito partorì
un figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri; ma non bastandogli quello che
130 fatto avea con maggior puntura95 trafisse la donna, e con sembiante turbato un dì
le disse: «Donna, poscia96 che tu questo figliuol maschio facesti, per niuna guisa
con questi miei viver son potuto,97 sì duramente si ramaricano che un nepote di
Giannucolo dopo me debbia rimaner lor signore: di che io mi dotto, se io non ci
vorrò esser cacciato, che non mi convenga fare di quello che io altra volta feci98     
135 e alla fine lasciar te e prendere un'altra moglie.» La donna con paziente99 animo
l'ascoltò né altro rispose se non: «Signor mio, pensa di contentar te e di sodisfare
al piacer tuo e di me non avere pensiere alcuno, per ciò che niuna cosa m'è cara se
non quanto io la veggo a te piacere.»
Dopo non molti dì Gualtieri, in quella medesima maniera che mandato aveva
140 per la figliuola,100 mandò per lo figliuolo: e similmente dimostrato101 d'averlo fatto
uccidere, a nutricar nel mandò a Bologna,102 come la fanciulla aveva mandata; della
qual cosa la donna né altro viso né altre parole fece che della fanciulla fatte avesse,
di che Gualtieri si maravigliava forte e seco stesso affermava niuna altra femina
questo poter fare che ella faceva;103 e se non fosse che carnalissima de' figliuoli,
145 mentre gli piacea, la vedea, lei avrebbe creduto ciò fare per più non curarsene, dove
come savia lei farlo cognobbe.104 I subditi suoi, credendo che egli uccidere avesse
fatti i figliuoli, il biasimavan forte e reputavanlo crudele uomo e alla105 donna
avevan grandissima compassione. La quale con le donne, le quali con lei de' figliuoli
così morti si condoleano,106 mai altro non disse se non che quello ne piaceva a lei
150 che a colui che generati gli avea.
Ma essendo più anni passati dopo la natività107 della fanciulla, parendo tempo a
Gualtieri di fare l'ultima pruova della sofferenza108 di costei, con molti de' suoi disse
che per niuna guisa più sofferir poteva109 d'aver per moglie Griselda e che egli
cognosceva110 che male e giovenilmente111 aveva fatto quando l'aveva presa, e per ciò a suo
155 potere voleva procacciar col Papa che con lui dispensasse che un'altra donna prender
potesse112 e lasciar Griselda; di che egli da assai buoni uomini fu molto ripreso; a

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che nulla altro rispose se non che conveniva che così fosse. La donna, sentendo
queste cose e parendole dovere sperare di ritornare a casa del padre e forse a guardar le
pecore come altra volta aveva fatto e vedere a un'altra donna tener colui al quale ella
160 voleva tutto il suo bene, forte in se medesima si dolea; ma pur, come l'altre ingiurie
della fortuna aveva sostenute, così con fermo viso si dispose a questa dover sostenere.
Non dopo molto tempo Gualtieri fece venire sue lettere contrafatte da Roma e
fece veduto113 a' suoi subditi il Papa per quelle aver seco dispensato di poter torre
altra moglie114 e lasciar Griselda; per che, fattalasi venir dinanzi, in presenzia di
165 molti le disse: «Donna, per concession fattami dal Papa io posso altra donna pigliare e
lasciar te; e per ciò che i miei passati115 sono stati gran gentili116 uomini e signori di
queste contrade, dove117 i tuoi stati son sempre lavoratori,118 io intendo che tu più
mia moglie non sia, ma che tu a casa Giannucolo119 te ne torni con la dote che tu
mi recasti, e io poi un'altra, che trovata n'ho convenevole120 a me, ce ne menerò.»121
170 La donna, udendo queste parole, non senza grandissima fatica, oltre alla natura
delle femine,122 ritenne le lagrime e rispose: «Signor mio, io conobbi sempre la mia
bassa condizione alla vostra nobilità in alcun modo non convenirsi,123 e quello che
io stata son con voi da Dio e da voi il riconoscea, né mai, come donatolmi, mio il feci
o tenni ma sempre l'ebbi come prestatomi;124 piacevi di rivolerlo, e a me dee piacere
175 e piace di renderlovi: ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo.
Comandatemi che io quella dota me ne porti che io ci recai:125 alla qual cosa fare né a
voi pagatore né a me borsa bisognerà né somiere,126 per ciò che di mente uscito non
m'è che ignuda m'aveste; e se voi giudicate onesto che quel corpo nel quale io
ho portati i figliuoli da voi generati sia da tutti veduto, io me n'andrò ignuda; ma io vi
180 priego, in premio della mia virginità che io ci recai e non ne la porto,127 che almeno
una sola camiscia sopra la dota128 mia vi piaccia che io portar ne possa.»
Gualtieri, che maggior voglia di piagnere aveva che d'altro, stando pur col viso
duro, disse: «E tu una camiscia ne porta.»
Quanti dintorno v'erano il pregavano che egli una roba129 le donasse, ché non
185 fosse veduta colei che sua moglie tredici anni o più era stata di casa sua così
poveramente e così vituperosamente130 uscire, come era uscirne in camiscia; ma invano
andarono i prieghi; di che la donna, in camiscia e scalza e senza alcuna cosa
in capo, accomandatigli a Dio,131 gli uscì di casa132 e al padre se ne tornò con lagrime

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e con pianto di tutti coloro che la videro. Giannucolo, che creder non avea
190 mai potuto questo esser ver che Gualtieri la figliuola dovesse tener moglie, e ogni
dì questo caso aspettando,133 guardati l'aveva i panni che spogliati s'avea quella
mattina che Gualtier la sposò;134 per che recatigliele e ella rivestitiglisi, a' piccioli
servigi della paterna casa si diede sì come far soleva, con forte animo sostenendo il
fiero assalto della nemica fortuna.
195 Come135 Gualtieri questo ebbe fatto, così fece veduto a' suoi che presa aveva
una figliuola d'uno de' conti da Panago;136 e faccendo fare l'apresto grande137 per
le nozze mandò per la Griselda che a lui venisse;138 alla quale venuta disse: «Io
meno questa donna la quale io ho nuovamente tolta139 e intendo in questa sua
prima venuta d'onorarla; e tu sai che io non ho in casa donne che mi sappiano
200 acconciar140 le camere né fare molte cose che a così fatta festa si richeggiono:141
e per ciò tu, che meglio che altra persona queste cose di casa sai, metti in ordine
quello che da far ci è, e quelle donne fa' invitar che ti pare e ricevile come se donna
di qui142 fossi: poi, fatte le nozze, te ne potrai a casa tua tornare.»
Come che143 queste parole fossero tutte coltella al cuor di Griselda, come a colei
205 che non aveva così potuto por giù l'amore che ella gli portava come fatto aveva la
buona fortuna,144 rispose: «Signor mio, io son presta e apparecchiata.»145 E
entratasene co' suoi pannicelli romagnuoli e grossi146 in quella casa della qual poco avanti
era uscita in camiscia, cominciò a spazzar le camere e ordinarle e a far porre capoletti
e pancali147 per le sale, a fare apprestar la cucina, e a ogni cosa, come se una piccola
210 fanticella148 della casa fosse, porre le mani, né mai ristette che ella ebbe tutto acconcio
e ordinato quanto si conveniva.149 E appresso questo, fatto da parte di Gualtieri
invitar tutte le donne della contrada, cominciò a attender la festa; e venuto il giorno
delle nozze, come che i panni avesse poveri indosso, con animo e costume
donnesco150 tutte le donne che a quelle vennero, e con lieto viso, ricevette.
215 Gualtieri, il quale diligentemente aveva i figliuoli fatti allevare in Bologna alla
sua parente che maritata era in casa de' conti da Panago, essendo già la fanciulla
d'età di dodici anni151 la più bella cosa che mai si vedesse (e il fanciullo era di
sei), avea mandato a Bologna al parente suo pregandol che gli piacesse di dovere
con questa sua figliuola e col figliuolo venire a Sanluzzo e ordinare di menar152
220 bella e onorevole compagnia con seco e di dire a tutti che costei per sua mogliere
gli menasse,153 senza manifestare alcuna cosa a alcuno chi ella si fosse

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altramenti.154 Il gentile155 uomo, fatto secondo che il marchese il pregava,156 entrato in
cammino dopo alquanti dì con la fanciulla e col fratello e con nobile compagnia
in su l'ora del desinare giunse a Sanluzzo, dove tutti i paesani e molti altri vicini
225 da torno trovò che attendevan questa novella sposa di Gualtieri. La quale dalle
donne ricevuta e nella sala dove erano messe le tavole venuta, Griselda, così
come era, le si fece lietamente incontro dicendo: «Ben venga la mia donna.»157
Le donne, che molto avevano, ma invano, pregato Gualtieri che o facesse che la
Griselda si stesse in una camera o che egli alcuna delle robe che sue erano state le
230 prestasse, acciò che così158 non andasse davanti a' suoi forestieri,159 furon messe
a tavola e cominciate a servire. La fanciulla era guardata da ogn'uomo, e ciascun
diceva che Gualtieri aveva fatto buon cambio; ma intra gli altri Griselda la lodava
molto, e lei e il suo fratellino.
Gualtieri, al qual pareva pienamente aver veduto quantunque160 disiderava
235 della pazienza della sua donna, veggendo che di niente161 la novità delle cose162 la
cambiava e essendo certo ciò per mentecattaggine163 non avvenire, per ciò che164
savia molto la conoscea, gli parve tempo di doverla trarre dell'amaritudine165 la
quale stimava che ella sotto il forte viso nascosa tenesse; per che,166 fattalasi venire,
in presenzia d'ogn'uomo sorridendo le disse: «Che ti par della nostra sposa?»
240 «Signor mio», rispose Griselda «a me ne par molto bene; e se così è savia
come ella è bella, che 'l credo, io non dubito punto che voi non dobbiate con lei
vivere il più consolato signor del mondo; ma quanto posso vi priego che quelle
punture,167 le quali all'altra,168 che vostra fu, già deste, non diate a questa, ché
appena che io creda che ella le potesse sostenere,169 sì perché più giovane è e sì
245 ancora perché in dilicatezze è allevata,170 ove colei in continue fatiche da
piccolina era stata.»
Gualtieri, veggendo che ella fermamente credeva costei dovere esser sua
moglie, né per ciò in alcuna cosa men che ben parlava, la si fece sedere allato e
disse: «Griselda, tempo è omai che tu senta frutto della tua lunga pazienzia, e
250 che coloro li quali me hanno reputato crudele e iniquo e bestiale171 conoscano
che ciò che io faceva a antiveduto fine operava,172 volendoti insegnar d'esser
moglie e a loro di saperla tenere, e a me partorire perpetua quiete mentre teco
a vivere avessi: il che, quando venni a prender moglie, gran paura ebbi che non
m'intervenisse,173 e per ciò, per prova pigliarne,174 in quanti modi tu sai ti punsi
255 e trafissi. E però che175 io mai non mi sono accorto che in parola né in fatto dal
mio piacere partita ti sii,176 parendo a me aver di te quella consolazione177 che io

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disiderava, intendo di rendere a te a un'ora ciò che io tra molte ti tolsi178 e con
somma dolcezza le punture ristorare179 che io ti diedi. E per ciò con lieto animo
prendi questa che tu mia sposa credi, e il suo fratello, per tuoi e miei figliuoli:
260 essi sono quegli li quali tu e molti altri lungamente stimato avete che io crudelmente
uccider facessi; e io sono il tuo marito, il quale sopra ogni altra cosa t'amo,
credendomi poter dar vanto che niuno altro sia che, sì com'io, si possa di sua
moglier contentare.»
E così detto l'abracciò e basciò: e con lei insieme, la qual d'allegrezza piagnea,
265 levatosi n'andarono là dove la figliuola tutta stupefatta queste cose ascoltando
sedea e, abbracciatala teneramente e il fratello altressì, lei e molti altri che quivi
erano sgannarono.180 Le donne lietissime, levate dalle tavole, con Griselda
n'andarono in camera e con migliore agurio181 trattile i suoi pannicelli182 d'una nobile
roba delle sue la rivestirono; e come donna,183 la quale ella eziandio184 negli stracci
270 pareva, nella sala la rimenarono. E quivi fattasi co' figliuoli maravigliosa festa,
essendo ogni uomo lietissimo di questa cosa, il sollazzo e 'l festeggiar multiplicarono
e in più giorni tirarono;185 e savissimo reputaron Gualtieri, come che troppo
reputassero agre186 e intollerabili l'esperienze prese187 della sua donna, e sopra
tutti savissima tenner Griselda.188
275 Il conte da Panago si tornò dopo alquanti dì a Bologna; e Gualtieri, tolto Giannucolo
dal suo lavorio,189 come suocero il pose in istato,190 che191 egli onoratamente
e con gran consolazione visse e finì la sua vecchiezza. E egli192 appresso,
maritata altamente la sua figliuola, con Griselda, onorandola sempre quanto più
si potea, lungamente e consolato193 visse.
280 Che si potrà dir qui? se non che anche nelle povere case piovono dal cielo de'
divini spiriti,194 come nelle reali di quegli195 che sarien più degni di guardar
porci196 che d'avere sopra uomini signoria. Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col
viso non solamente asciutto ma lieto sofferir le rigide e mai più non udite pruove
da Gualtier fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi
285 abbattuto a una che quando, fuor di casa, l'avesse fuori in camiscia cacciata, s'avesse sì a un
altro fatto scuotere il pilliccione che riuscito ne fosse una bella roba.197

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