Al cuore della letteratura - volume 1

Le origini e il Duecento – L'opera: Divina Commedia

 T13 

Una zuffa tra due diavoli

Inferno, XXII, 133-151


Ci troviamo nella quinta bolgia dell’ottavo cerchio (fraudolenti), nella quale sono puniti, immersi nella pece, i barattieri, cioè coloro che si sono macchiati della frode propria di chi ricopre una carica pubblica.
Nel passo che presentiamo assistiamo alla zuffa tra due diavoli: Calcabrina si avventa su Alichino, colpevole di essersi lasciato sfuggire un dannato da tormentare (Ciampolo di Navarra); i due finiscono con il cadere nella pece, rimanendone cotti e appiccicati. Il loro capo, Barbariccia, dovrà mandare altri quattro diavoli in loro aiuto. Si tratta di una situazione comica, per la quale l’autore utilizza un linguaggio basso, plebeo e dalla sonorità aspra.

         Irato Calcabrina de la buffa,
         volando dietro li tenne, invaghito
135  che quei campasse per aver la zuffa;

         e come ’l barattier fu disparito,
         così volse li artigli al suo compagno,
138  e fu con lui sopra ’l fosso ghermito.

         Ma l’altro fu bene sparvier grifagno
         ad artigliar ben lui, e amendue
141  cadder nel mezzo del bogliente stagno.

         Lo caldo sghermitor sùbito fue;
         ma però di levarsi era neente,
144  sì avieno inviscate l’ali sue.

         Barbariccia, con li altri suoi dolente,
         quattro ne fé volar da l’altra costa
147  con tutt’i raffi, e assai prestamente

         di qua, di là discesero a la posta;
         porser li uncini verso li ’mpaniati,
150  ch’eran già cotti dentro da la crosta;

         e noi lasciammo lor così ’mpacciati.

Al cuore della letteratura - volume 1
Al cuore della letteratura - volume 1
Dalle origini al Trecento