Tiepolo si forma a Venezia, sua città natale, e tra i suoi modelli c’è la pittura chiara e decorativa di Paolo Veronese. Con lui si riafferma in tutta Europa la grande tradizione della pittura veneta. Tiepolo non dipinge vedute o ritratti, ma decora i palazzi della ricca nobiltà europea. Alla metà del secolo – insieme ai figli Giandomenico e Lorenzo, che sono i suoi più fidati collaboratori – raggiunge l’apice del successo. Attivo dapprima in tutto il Nord Italia, tra il 1751 e il 1753 è a Würzburg, in Baviera (Germania), per affrescare il palazzo del principe-vescovo della città. Poi, nel 1761 è a Madrid dove lavora alla decorazione del Palazzo Reale di re Carlo III.
I soggetti dei suoi affreschi, essendo destinati alla nobiltà e alle corti, rimangono fedeli alla tradizione barocca: storie ed eroi antichi, scene celebrative e teatrali, con grandi masse di figure in movimento.
COME UN FONDALE DI TEATRO
Per le sue imprese decorative Tiepolo fa uso di un collaboratore particolare: Girolamo Mengozzi Colonna, un quadraturista, cioè un pittore specializzato nel dipingere spazi in prospettiva e finte architetture, in cui Tiepolo poi collocava i suoi personaggi (e che quindi servivano da “inquadrature”). La decorazione di Palazzo Labia, a Venezia, è uno dei frutti di questa collaborazione.