Confronti: Dal tempio antico allo stile classicista

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Dal tempio antico allo stile classicista


La struttura del Pantheon esprime il senso cosmico dell’armonia dell’universo, e anche per questo è stata imitata più volte.
Fra i primi a studiare la cupola del tempio romano fu un architetto fiorentino del Rinascimento, Filippo Brunelleschi, che innalzò la grande cupola di Santa Maria del Fiore ispirandosi alla tecnologia antica (vedi alle pagine 178-179).
Nel XVI secolo, poi, vi si è ispirato l’architetto vicentino Andrea Palladio, per la Chiesa del Redentore a Venezia (vedi a pagina 261).
Ma è soprattutto nel XIX secolo, durante l’epoca del cosiddetto Romanticismo, che l’architettura prende come riferimento le opere e gli scritti della tradizione antica, per evidenziare i caratteri di misura e di equilibrio.

Negli anni Venti del XIX secolo il Pantheon viene reimmaginato in molti edifici italiani, soprattutto ecclesiastici. Fra i primi, il celebre Tempietto di Possagno, progettato da un grande artista, Antonio Canova (Possagno 1757-Venezia 1822). Qui puoi riconoscere due elementi distinti, ispirati al passato, eppure in piena armonia fra loro: il colonnato si ispira al Partenone di Atene mentre il corpo centrale dell’edificio al Pantheon di Roma.

Nell’Ottocento gli edifici a pianta centrale, come il Tempio della Gran Madre di Dio a Torino progettato dall’architetto Ferdinando Bonsignore (Torino 1760-1843), diventano simbolo del potere divino. Nel caso di Torino, l’edificio fu voluto dal re come ringraziamento per il suo ritorno sul trono dopo le guerre napoleoniche. Il tempio si erge su una scalinata, in modo da chiudere la prospettiva di piazza Vittorio Emanuele oltre il corso del Po.

Anche la Basilica di San Francesco di Paola a Napoli manifesta la magnificenza della Chiesa e del potere divino, e presenta eccezionali somiglianze con il Pantheon di Roma. Il suo architetto, Pietro Bianchi (Lugano 1787-Napoli 1849) seppe perfettamente inserire il progetto dell’edificio, con il suo colonnato a emiciclo, nel grandioso spazio della piazza, oggi nota come piazza del Plebiscito.

La chiesa di San Carlo a Milano, progettata da Carlo Amati (Monza 1776-Milano 1852) crea, con il suo porticato di colonne di ordine corinzio affacciato sulla piazzetta, uno spazio dedicato al raccoglimento, lungo l’attuale corso Vittorio Emauele II.

A Trieste, l’architetto ticinese Pietro Nobile (Capriasca 1794-Vienna 1854) realizza la sua opera più importante, ispirandosi al Pantheon di Roma: è la Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, con un portico a sei colonne ioniche, eretta alla fine del Canal Grande e terminata nel 1849.

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