In sintesi
Nella prima metà del Novecento si affermano in tutta Europa movimenti di avanguardia che rompono con la tradizione in nome di una libertà espressiva che possa dare voce ai radicali cambiamenti del mondo moderno.
Questi movimenti sono: l’Espressionismo (valorizzazione dei sentimenti), il Cubismo (semplificazione, scomposizione e ricomposizione geometrica delle figure); il Neoplasticismo (geometria e colori primari); il Surrealismo (sogni e libere associazioni della psiche umana); il Dadaismo (provocazione attraverso gli oggetti quotidiani); il Futurismo (dinamismo e celebrazione delle macchine); la Metafisica (oggetti e figure al di fuori del loro contesto).
Alcuni artisti di questo periodo, come Picasso, Kandinskij e Klee, aderiscono alle avanguardie ma seguono percorsi del tutto originali; altri, come Modigliani, Chagall e Martini, propongono un’arte nuova ma ancora legata al naturalismo figurativo.
Lo sviluppo industriale apre nuove prospettive all’architettura e alla produzione in serie degli oggetti d’uso: il cemento armato e l’acciaio offrono inedite possibilità ad architetti come Gropius, Le Corbusier e Wright.