L’ARTE CONTEMPORANEA

Dalle lattine di Coca-Cola della Pop Art alle tele tagliate dell’Arte informale, dagli effetti ottici dell’Op Art agli interventi sul territorio della Land Art, dalle parole-slogan dell’Arte concettuale alle sculture iperrealiste: mai come nella seconda metà del Novecento l’arte ha spaziato nelle direzioni più diverse, aprendo nuovi orizzonti alle generazioni di artisti del XXI secolo.

La Storia

Dal 1939 al 1945 il mondo intero fu sconvolto dalla Seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto gli Stati vincitori si spartirono le aree di influenza: tra Stati Uniti e Unione Sovietica iniziò la cosiddetta Guerra fredda, una forte tensione basata su concezioni politiche opposte che non portò a una guerra diretta tra i due stati, ma a nuovi conflitti internazionali, come la guerra nel Vietnam.
Tra gli anni Settanta e Ottanta si concludeva il lungo processo di decolonizzazione, lo smantellamento degli imperi coloniali in Asia e in Africa iniziato nel dopoguerra.
La caduta del muro di Berlino nel 1989 e la frammentazione dell’Unione Sovietica hanno segnato la fine della Guerra fredda e mutato il panorama politico europeo. Oggi le tensioni restano forti in molte zone del pianeta, interessate da conflitti etnici, religiosi, sociali, economici; in questo quadro si è inoltre sviluppata la minaccia di un terrorismo che opera a livello globale. I movimenti di migrazione verso i Paesi industrializzati pongono in primo piano l’enorme divario sociale tra l’Occidente e i popoli che ancora lottano per la sopravvivenza e per l’affermazione dei diritti civili. In un contesto che presenta molte criticità, ci sono però anche persone, istituzioni e organismi sovranazionali, come l'ONU, che lavorano per il dialogo tra i popoli.

Vivere nell’età contemporanea

I mitici anni Sessanta

Nella seconda metà del Novecento i Paesi occidentali hanno dovuto prima di tutto scrollarsi di dosso il peso delle privazioni e delle devastazioni della Seconda guerra mondiale. A un periodo di grande crisi è subentrato negli anni Sessanta uno straordinario boom economico: anche importanti Paesi sconfitti, come la Germania, sono riusciti a riprendersi, attivando nuove forme di produzione industriale. C'è poi una data che ha segnato una svolta epocale: è il 1969, quando l’arrivo del primo uomo sulla Luna sembrò un avvenimento da fantascienza. Ma da allora il progresso scientifico e tecnologico non ha conosciuto soste.

Una nuova generazione

Il boom economico degli anni Sessanta ha portato alla cosiddetta “società dei consumi”, che è stata poi contestata dagli studenti del “Sessantotto”, il movimento di rivolta giovanile che dalle università della California si è diffuso in Europa. I giovani chiedevano più libertà e giustizia sociali e criticavano il governo degli Stati Uniti che in Vietnam stava combattendo una guerra che pareva senza fine. Il Sessantotto ha portato a una rivoluzione nei costumi delle giovani generazioni che ha influenzato arte, musica, cinema e letteratura, ed è da allora che si sono sviluppate nuove forme di protesta e di movimenti sociali.

I problemi dell’ambiente

La nostra società è sempre più attenta ai problemi dell’inquinamento ambientale, anche a seguito di gravi disastri ecologici che negli ultimi tempi hanno sconvolto ogni parte del pianeta: un aspetto che scrittori, intellettuali e artisti segnalano ormai da anni con vere e proprie battaglie mediatiche.
Anche il cinema assume un ruolo importante a questo proposito: per esempio, il documentario sui disastri ambientali raccontato da Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti, ha vinto l’Oscar e Gore stesso ha ottenuto nell’ottobre 2007 il Premio Nobel per la pace.

Una “rete” globale

Dagli ultimi decenni del Novecento persone, merci e informazioni hanno iniziato a circolare sempre più rapidamente grazie alle innovazioni tecnologiche in ogni campo, dai trasporti, alle telecomunicazioni, all’informatica. Ma la vera rivoluzione è stata l’invenzione di Internet, un nuovo modo di comunicare e di vivere, una “rete” che collega ogni angolo del pianeta e avvicina culture anche molto diverse. Il mondo appare sempre più interconnesso, un vero e proprio “villaggio globale”.

Arte, pubblico e società

A partire dal dopoguerra la figura dell’artista ha cominciato a cambiare volto. Ormai libero di agire, senza vincoli prestabiliti dai committenti come in passato, e quasi sempre immune da censure, indifferente anche alle reazioni dell’opinione pubblica, l’artista ha assunto un ruolo più partecipe nei confronti dei problemi della società. Talvolta lo manifesta con opere e gesti appariscenti, coinvolgendo lo spettatore che è così chiamato ad abbandonare il tradizionale ruolo di osservatore passivo per farsi sempre più partecipe dell’opera d’arte. Intanto, gallerie private, critici, istituzioni pubbliche e grandi collezionisti assumono maggiore importanza in relazione alla produzione artistica e svolgono oggi un ruologuida per nuovi indirizzi stilistici.

Arte Attiva 
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