Nel 1917 gli olandesi Piet Mondrian (1872-1944) e Theo van Doesburg (1883-1931) fondano la rivista “De Stijl” (Lo stile), che per quindici anni resterà in Olanda il principale strumento di ricerca per grafici, architetti e pittori all’avanguardia. I loro ideali pittorici sono composizioni razionali ritmate da linee rette che si intersecano, secondo uno stile geometrico e astratto, dove la componente emotiva è abolita. Le forme sono giocate sui tre colori primari (rosso, giallo e blu), che rappresentano l’origine di tutti i colori ed evitano ogni effetto tridimensionale. Questa corrente, nota come Neoplasticismo, ha il compito di promuovere l’unità di stili fra pittura, scultura, architettura e design: anche negli edifici, negli arredi e negli oggetti ideati dai suoi esponenti si ritrova quindi lo stesso rigore razionale e geometrico.
Uno dei movimenti russi più sperimentali di questi anni, che come il Neoplasticismo giunge a un astrattismo geometrico, è il Suprematismo fondato da Kazimir Malevič (1878-1935).
È una nuova visione della pittura che tende a una semplificazione estrema (“suprema”) delle immagini. I quadrati colorati su fondi astratti sono forme di una geometria assoluta e rappresentano la negazione ultima della realtà.
Kazimir Malevič, Quadrato rosso, 1914, olio su tela. San Pietroburgo, Museo di Stato russo.