ZOOM: De Chirico e il sogno del poeta

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De Chirico e il sogno del poeta

Nato in Grecia da genitori italiani, De Chirico incarna l’ideale dell’artista internazionale e poliglotta: studia a Monaco, soggiorna più volte a Parigi e si appassiona non solo alle arti figurative ma anche a musica e letteratura. Amico di poeti e scrittori, scrive lui stesso testi teatrali e letterari. Inizialmente in polemica con la pittura cubista, concepisce le sue figure metafisiche quasi per replicare ironicamente alle ricerche di quegli anni di Picasso e Braque. Si trasferisce a Roma nel dopoguerra, dove svilupperà l’amore per l’arte antica, rievocandola però nelle sue opere in modo personale e provocatorio.

Autore Giorgio De Chirico
Opera GUILLAUME APOLLINAIRE
Data 1914
Tecnica Olio su tela
Misure 81,5 x 65 cm
Luogo Parigi, Musée National d’Art moderne, Centre Pompidou



L’ombra sullo sfondo è quella del volto reale di Apollinaire, riconoscibile per il caratteristico profilo del poeta.

Un potente fascio di luce illumina un busto classico e un bizzarro monolite con il calco di un pesce e di una conchiglia, simboli degli abissi insondabili del mare, ma anche dell’inconscio. All’estrema destra si intravede appena l’arcata di un edificio senza tempo, frequente nei dipinti metafisici di De Chirico.

In primo piano il busto in gesso posa con gli occhiali scuri al posto di Apollinaire. La scultura classica evoca la figura antica dell’oracolo cieco che prevede il futuro e che vede, oltre il mondo apparente, la realtà “metafisica” delle cose.

Il linguaggio dell’opera

Il celebre dipinto di De Chirico è dedicato all’amico Guillaume Apollinaire, il poeta francese conosciuto a Parigi che in quegli anni è anche un acceso sostenitore del Cubismo. Il quadro raffigura infatti, in un’atmosfera irreale, tipica del sogno, il poeta Apollinaire, che è simboleggiato dalla scultura classica con gli occhiali scuri, come pure dall’ombra di profilo sullo sfondo. Il poeta è così curiosamente assente dal quadro, che ritrae invece due suoi doppi: un busto di marmo e un’ombra.

Arte Attiva 
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