In sintesi
Le nuove invenzioni e i progressi della tecnica hanno importanti ripercussioni sull’arte del secondo Ottocento: la produzione industriale influenza l’architettura che abbina spesso il vetro e il ferro o impiega il cemento armato; la pittura si confronta invece con la fotografia, usata dagli artisti come spunto per insolite inquadrature prima di elevarsi essa stessa allo status di arte.
Nella seconda metà dell’Ottocento si sviluppano diversi movimenti pittorici che hanno in comune la ricerca sul colore e la luce: gli impressionisti e i puntinisti in Francia, i macchiaioli in Italia fissano sulla tela soggetti della realtà attraverso rapidi tocchi di colore puro, o macchie e punti di colore vibranti ed espressivi.
A cavallo tra Ottocento e Novecento alcuni grandi artisti conducono ricerche che “superano” l’impressionismo e per questo sono definiti postimpressionisti: si tratta di Cézanne, Gauguin e Van Gogh. Un’idea di “arte totale”, che coinvolga tutte le discipline artistiche viene portata avanti dall’Art Nouveau (che assume diversi nomi nei vari Paesi europei): i maggiori esponenti di questo stile sinuoso e raffinato sono il pittore austriaco Klimt e l’architetto catalano Gaudí.