La città e i palazzi dei signori

La città e i palazzi dei signori

Il sogno della città ideale rivive nei progetti dei grandi architetti e negli eleganti palazzi costruiti per le ricche famiglie cittadine

La cultura del Rinascimento comincia a elaborare un modello di città che ben si identifica nelle vedute ideali come quelle che hai visto a pagina 177, caratterizzato da un impianto sobrio e da un'armonia dell'insieme. È però un modello difficile da attuare: le città erano ormai un groviglio di strade anguste, case e botteghe, e concepire piazze così ambiziose avrebbe significato pianificare spazi totalmente nuovi, cosa che di rado era possibile. Una novità del secolo riguarda comunque l’architettura civile, perché i cittadini più ricchi esigono ora residenze ampie e imponenti: nasce così il palazzo privato, che somiglia a quelli delle città ideali.

Pienza, città reale del papa

Pienza, voluta da Pio II (da cui prende il nome) e ideata dall’architetto Bernardo Rossellino, è forse l’unica città che rispecchia l’idea rinascimentale di città perfetta, con edifici e strade situati su linee prospettiche. Nella celebre piazza, con i riquadri del pavimento che seguono le linee di fuga, il fulcro è la facciata classicheggiante del Duomo, spartita da arcate. Perpendicolare a questa è il Palazzo del papa, presso il quale spicca un “gioiello” urbanistico: la vera da pozzo, che vedi anche nel dipinto di città ideale.

Il palazzo dei signori di Firenze

Il Palazzo dei Medici a Firenze, progettato da Michelozzo, è il prototipo della dimora aristocratica rinascimentale: un edificio squadrato, chiuso da facciate continue e articolato intorno a un cortile interno centrale con colonne, che rievoca l’atmosfera dei chiostri medievali. La suddivisione interna in piani è resa visibile all’esterno da cornici orizzontali e sottolineata dal progressivo appianarsi del rivestimento in pietre sporgenti (bugnato) che è rustico al pian terreno e liscio nei piani superiori (vedi alla pagina 175).

Un bugnato uniforme

Palazzo Strozzi, fatto costruire a Firenze da una famiglia di potenti banchieri, richiama nell’aspetto Palazzo Medici, ma il rivestimento a bugnato dell’esterno, invece che digradare verso l’alto come nell’edificio di Michelozzo, è pressoché uniforme. Questa caratteristica, insieme alle finestre più piccole del pian terreno, conferisce all’edificio un aspetto più compatto e chiuso.

Un “prezioso” rivestimento

Una variazione al bugnato fiorentino è rappresentata dal bugnato a punta di diamante che dà il nome al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, costruito per Ercole I d’Este, signore della città, dall’architetto Biagio Rossetti. In questo edificio si nota inoltre la presenza del balcone.

Arte Attiva 
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