ZOOM: Un calendario scolpito

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Un calendario scolpito

All’interno del Battistero di Parma si conserva una serie di sculture con i Mesi e le Stagioni. Questo straordinario ciclo, ispirato alle opere che scandiscono l’attività lavorativa dell’umanità, è stato ideato da Benedetto Antélami, il più grande artista italiano dei suoi tempi assieme a Wiligelmo. Antélami è stato non solo scultore ma anche architetto, e come Wiligelmo e Lanfranco di Modena è uno dei rari artisti dell’epoca romanica ad aver tramandato il proprio nome. Non ne conosciamo la provenienza (forse la Lombardia o la Liguria), ma è certo che lavorò al progetto del Battistero di Parma dal 1196 al 1216, e in seguito a Fidenza.
Le sculture dei dodici Mesi, assieme a quelle delle quattro Stagioni, di due angeli, di due profeti, di Salomone e della regina di Saba, si ispirano a un ciclo unitario che doveva colpire il fedele fin dal suo avvicinarsi ai portali del Battistero. All’esterno numerose figurazioni simboliche scolpite sui tre portali e perfino sul basamento ricordano le fatiche della vita umana, ma poi, grazie alle immagini rassicuranti dei Mesi e delle Stagioni, chi entra nell’edificio capisce che pericoli e difficoltà possono essere superati. Il lavoro dell’uomo riscatta infatti la maledizione del peccato originale, secondo una concezione che aveva già espresso Wiligelmo a Modena.

Autore Benedetto Antélami
Opera I MESI DI GENNAIO E SETTEMBRE
Data Inizio XIII secolo (prima del 1216)
Tecnica Pietra scolpita ad altorilievo su lastra
Luogo Parma, Battistero


Per il mese di Gennaio, Antélami scolpisce la figura di Giano (in latino Ianus) bifronte (cioè a due teste), ispirata alla mitologia classica: il dio, guardiano delle porte di Roma, ha una faccia di giovane e l’altra di vecchio. Il viso anziano è rivolto al passato, cioè all’anno appena terminato, la cui porta si è chiusa: il nome Ianus, da cui “gennaio”, è infatti collegato a ianua, “porta”. La faccia giovane, invece, guarda all’anno appena iniziato.



Il mese di Settembre è personificato da un contadino che vendemmia e da un personaggio ai suoi piedi con una bilancia, che corrisponde al segno zodiacale del periodo.

Il linguaggio dell'opera

I rilievi dei Mesi e delle Stagioni nel Battistero di Parma, sia che si trovassero su un portale esterno come qualcuno ipotizza, sia che decorassero i sedici spicchi della cupola interna, probabilmente furono realizzati da Antélami assieme ad alcuni collaboratori. Si tratta del più grandioso ciclo medievale che si conosca legato al trascorrere dei mesi e delle stagioni e alle relative attività dell’uomo, ed è la testimonianza di una perfetta armonia fra architettura e scultura.

CONFRONTI

Il calendario dei lavori e il trascorrere delle stagioni sono temi molto frequenti nell’arte di questo periodo. Per esempio, nell’arte medievale l’uccisione del maiale o del cinghiale è associata al mese di Dicembre, che corrisponde al periodo in cui si ultimano le provviste per l’inverno.




L’uccisione del cinghiale, allegoria del mese di Dicembre, particolare del portale, prima metà del XIII secolo, pietra policroma. Arezzo, Pieve di Santa Maria.

Arte Attiva 
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