Città e megalopoli

Il fenomeno di progressiva concentrazione della popolazione - nel suo insieme crescente - dalle campagne alle aree urbane si è sviluppato in Occidente insieme alla Rivoluzione Industriale ed è stato particolarmente intenso per tutto il Novecento. L'inurbamento, o urbanesimo, continua il suo corso: oggi, per la prima volta nella storia, la popolazione urbana mondiale supera quella rurale (lo storico sorpasso è avvenuto nel 2007) e le tendenze demografiche fanno prevedere che gran parte dell'aumento futuro di popolazione sia destinato a concentrarsi nelle città o megalopoli dei Paesi poveri o in via di sviluppo, accentuando il sorpasso.

DALLE CITTÀ ALLE MEGALOPOLI

Il termine città, che nelle aree di più antica urbanizzazione, come l’Italia o la Germania, si presta a designare anche centri di mille abitanti – purché provvisti di piazza, chiesa, palazzo civico e teatro – è ormai inadatto a descrivere i grandi agglomerati urbani in sviluppo ovunque nel mondo. Si parla così di conurbazione quando centri vicini, espandendosi, finiscono per fondersi in un unico spazio urbano pressoché ininterrotto, come nella regione della Ruhr, in Germania; di area metropolitana quando una grande città, o metropoli, ingloba e comanda un vasto territorio urbanizzato circostante, come avviene nell’area milanese; di megalopoli, quando gli agglomerati raggiungono dimensioni colossali, superiori ai 10 milioni di abitanti. In senso più specifico, con megalopoli si indica però anche un insieme di aree metropolitane vicine e interdipendenti, che assumono quasi funzioni di sistema regionale. Ne sono esempi la megalopoli atlantica degli Stati Uniti, che comprende Boston, New York, Filadelfia, Baltimora, Washington; quella dei Grandi Laghi tra USA e Canada con Montréal, Toronto, Minneapolis, Chicago, Detroit, Cleveland; quella del Giappone, intorno a Tokyo, Osaka, Kobe, Kyoto e Nagoya; quella cinese, intorno a Shanghai e Hangzhou; e quella belga-olandese, intorno ad Amsterdam, Rotterdam, Anversa e Bruxelles. Talvolta, infine, anche le campagne, disseminate di edifici industriali, centri commerciali, anonimi insediamenti abitativi, si trasformano in arcipelaghi urbani attraversati da strade e autostrade che portano alle città: è questo, per esempio, l’aspetto di certe pianure inglesi, cinesi e della nostra Pianura Padana.

CONFRONTA

Le megalopoli più popolose del mondo


CITTÀ MILIONI DI ABITANTI
1. Tokyo (Giappone) 36,9
2. Giacarta (Indonesia) 28
3. Shanghai (Cina) 23,1
4. Delhi (India) 21,9
5. Città del Messico (Messico) 20,1
6. New York-Newark (USA) 20,1
7. San Paolo (Brasile) 19,6
8. Mumbai (Bombay, India) 19,4
9. Pechino (Cina) 19,1
10. Dhaka (Bangladesh) 14,9
11. Kolkata (Calcutta, India) 14,3

Osserva i dati sulla popolazione delle maggiori megalopoli del pianeta. In quale continente si concentrano? E quale Paese ne conta di più?

Quali città?

Le regioni più sviluppate del mondo sono anche le più urbanizzate, con oltre il 75% delle persone che vive in città: New York, Tokyo, Londra e Parigi sono centri di servizi, trasporti, finanza, cultura, nodi della rete telematica e poli di influenza globale, frutto di un lungo sviluppo prima industriale, poi terziario e direzionale.
Le regioni del mondo poco sviluppate sono meno urbanizzate ma anche più popolose di quelle con un alto tasso di urbanizzazione. In queste regioni gli abitanti delle città sono più del doppio di quelli che vivono in campagna. Centri di origine coloniale, perché fondati dagli europei, come Mumbai (India), Lagos (Nigeria), Rio de Janeiro (Brasile), sono cresciuti enormemente e divenuti megalopoli in seguito alla concentrazione degli investimenti statali ed esteri e in conseguenza di tumultuosi fenomeni di inurbamento, con folle di persone senza lavoro spesso in attesa di migrare altrove.
Ricche o povere che siano, le megalopoli sono formidabili centri di consumo e dunque di produzione di scarti e rifiuti. In quelle dei Paesi occidentali, generalmente, i rifiuti vengono smaltiti secondo razionali princìpi di riciclaggio e stoccaggio; nelle megalopoli dei Paesi in via di sviluppo, invece, sono spesso accumulati in autentiche montagne nelle quali i poveri frugano in cerca di qualcosa di utile. L'inquinamento atmosferico è invece un problema comune alle megalopoli mondiali, spesso irrisolto, malgrado i vari tentativi adottati come la limitazione del traffico, Pincremento del trasporto pubblico, la riduzione delle emissioni industriali.

Cittadini in Africa

Il continente africano ha un ritmo di urbanizzazione accelerato e si stima che nel 2030 avverrà anche qui il sorpasso della popolazione urbana su quella rurale. Nell'Africa Subsahariana, però, i centri urbani non si espandono perché attirano con lavori e prospettive di vita migliori i contadini, come è accaduto in Occidente. Semplicemente, la gente si rifugia in città in fuga dalle carestie, o dai disastri naturali, o dai disastri della guerra, perché altrimenti non sa dove andare. Già oggi, in Africa, circa il 60% della popolazione urbana, che è più di un terzo del totale, si ammassa nelle baraccopoli o bidonville, e così accade nelle situazioni più problematiche anche in America Latina (dove le bidonville si chiamano favelas) e in Asia.

Studio e imparo

1    In che cosa consiste, storicamente, il fenomeno dell'inurbamento?
2    Spiega sinteticamente quali sono le caratteristiche della conurbazione e dell'area metropolitana.
3    In quali casi si può parlare di megalopoli? Elenca le più importanti che conosci.
4    Perché, pur essendo meno urbanizzati, i Paesi in via di sviluppo presentano numerose megalopoli? Le condizioni di vita sono uguali a quelle delle megalopoli occidentali?
5    Come viene in genere gestito il problema dello smaltimento dei rifiuti nelle megalopoli?
6    L'Africa è un continente fortemente urbanizzato? Qual è la tendenza per il futuro?  
7    II problema delle bidonville riguarda solo l'Africa?

Geo Parole

Urbanesimo • Conurbazione • Area metropolitana • Megalopoli

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Geo Touring - volume 3
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Gli Stati del mondo