Tutte le lingue del mondo

La lingua parlata da una comunità è un elemento fondamentale della sua cultura, della sua identità, della sua consapevolezza di sé. Sentiamo parlare italiano, all'estero, e subito "ci riconosciamo", e lo stesso accade per i francesi, i russi, i giapponesi. Tuttavia, se in casa parliamo le nostre lingue madri, fuori possiamo usare l'uno la lingua dell'altro o ricorrere per comunicare a una lingua terza, internazionale o veicolare, come si dice con termine tecnico. La maggior parte degli abitanti della Terra, di fatto, è oggi poliglotta, cioè parla più lingue.

Lingue ufficiali, lingue vive, lingue internazionali

Le lingue ufficiali, insegnate a scuola e usate nei documenti pubblici, a partire dalle leggi, sono poco più di 200. Le lingue vive, effettivamente parlate nel mondo, sono invece migliaia: poco meno di 7000 per la maggior parte delle stime, variabili a seconda che si considerino o meno certi dialetti come lingue. In numero assai inferiore, nell'ordine di decine, sono le famiglie linguistiche, raggruppamenti proposti dagli studiosi in base al riferimento a una lingua originaria comune. L'italiano, per esempio, fa parte del gruppo delle lingue neolatine appartenenti alla famiglia indoeuropea, che comprende anche le lingue germaniche e slave, il persiano e l'hindi (parlato in India). Dodici lingue internazionali sono parlate da un gran numero di persone in più Paesi del mondo: due, inglese e francese, in tutti i continenti; tre, spagnolo, portoghese, olandese, in più di un continente; sette, in aree più ristrette: il cinese in Asia, l'arabo nell'Africa del Nord e nell'Asia Sud-Occidentale, il russo in Europa Orientale e Asia, il tedesco in Europa, lo swahili nell'Africa Orientale, il malese nell'Asia Sud-Orientale, il turco nell'Asia Occidentale e Centrale. Viceversa, in vari Paesi si parla una moltitudine di lingue: circa 700 in Papua Nuova Guinea, circa 600 in Indonesia, intorno alle 400 in Nigeria e India.

Lingue in movimento

A meno che non siano morte, come il sanscrito per esempio, o fissate in formule del linguaggio religioso, come il latino, l'arabo classico, l'ebraico biblico, le lingue cambiano continuamente, oggi come nel passato. Si modificano nell'uso di chi le parla, nei gerghi, nelle contaminazioni, attraverso neologismi e prestiti da altre lingue che servono, spesso, a nominare cose nuove. L'italiano, sulla sua solida base antica, accoglie per esempio un gran numero di parole inglesi, da film a computer, da bar a home page. L'inglese stesso è una lingua dinamica, "viva", aperta alla contaminazione, con numerose forme slang o dialettali: le più diffuse sono il cinglish, l'inglese parlato in Cina, lo spanglish, quello parlato negli USA dagli immigrati latino-americani, e l'hinglish, parlato in India.

Lingue forti, lingue deboli, lingue negate

Lo stato di salute delle lingue vive - per due terzi circa solo parlate, per un terzo parlate e scritte - è molto variabile. La supremazia economica e politica esercitata dagli Stati Uniti, e in precedenza dalla Gran Bretagna, si traduce nella "forza" dell'inglese, che è lingua madre anche in Canada e Australia, seconda lingua ufficiale in India e nelle Filippine, e lingua ufficiale, accanto ad altre, in Malaysia, Sudafrica e vari altri Stati africani. Forti, sulla scia di un passato di conquiste coloniali, sono anche le lingue europee, dallo spagnolo al francese, e forte, già solo "demograficamente", è il cinese. Deboli, per definizione, sono le lingue parlate ormai da gruppi ristretti di persone: oltre la metà ha appena 10.000 parlanti e ne sono censite una cinquantina parlate da meno di 5 persone. Spesso sono lingue orali, senza scrittura. Deboli appaiono in genere le lingue dei gruppi umani dei Paesi più poveri del mondo, abbandonate, e dimenticate, da chi per sopravvivere si è trasferito altrove. Migliaia di lingue, e di culture, corrono di fatto il rischio di estinguersi, in molti casi senza lasciare tracce.
Le lingue possono essere anche imposte e negate. In tempi moderni è accaduto che regimi autoritari proibissero buso e binsegnamento di una lingua per integrare a forza o perseguitare una minoranza, per esempio gli sloveni nelbltalia fascista e, a lungo, i curdi in Turchia.
A volte la negazione di una lingua a favore di un'altra appare come un frutto amaro della storia: in decine di Stati dell7Africa Subsahariana le lingue ufficiali, ovvero il francese e binglese, sono quelle dei colonizzatori e non quelle parlate e conosciute dalle etnie che costituiscono la maggioranza della popolazione.

LEGGI la CARTA

La carta mostra la distribuzione geografica delle lingue ufficiali più parlate nel mondo. Vi sono lingue diffuse in ogni continente? Se sì, quali? Come mai, secondo te? L'arabo si parla solo in Asia? E il cinese?




Strumento della comunicazione scientifica e finanziaria, e oggi anche lingua universale dell'informatica e del web, l'inglese è la prima lingua veicolare del mondo. Per studio e per lavoro, è ormai quasi indispensabile conoscerlo.


Studio e imparo

1 Che cosa sono le lingue madri? E le lingue veicolari? 

2 Che cosa si intende per famiglia linguistica? A quale famiglia linguistica appartiene l'italiano? 

3 Perché si può dire che le lingue vive sono "in movimento"? 

4 Per quale motivo alcune lingue europee sono diffuse in gran parte dei Paesi del mondo? 

5 Che cosa sono le lingue deboli?

Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo