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Il Parco del Serengeti

Il Parco Nazionale del Serengeti si estende nella Tanzania Nord-Orientale, tra la Great Rift Valley e il Lago Vittoria, verso il quale si protende con una stretta propaggine.
Il Parco occupa un'area di circa 15.000 km² interamente pianeggiante, se si esclude la fascia montuosa di origini vulcaniche a est; la sua altitudine è compresa tra i 900 e i 1850 m. Si tratta insomma di una vasta prateria, che durante la stagione secca assume un aspetto brullo, quasi desertico: in questo periodo per gli animali è arduo sopravvivere. Il territorio è interrotto sporadicamente da paludi, piccole pozze d'acqua e, soprattutto nella parte occidentale, da macchie di bosco di limitata estensione: queste ultime sono la principale fonte di cibo per i grossi erbivori come gli elefanti e le giraffe.
In questa regione si trova la più grande e diversificata concentrazione di mammiferi del mondo: 2 milioni di gnu, 900.000 gazzelle, 300.000 zebre, cui si aggiungono elefanti, antilopi, rinoceronti, ippopotami, giraffe, bufali, leoni, leopardi, ghepardi, iene... Tra maggio e giugno, alla fine della stagione delle piogge, si ripete lo straordinario spettacolo della migrazione di milioni di erbivori (inseguiti da una folta schiera di predatori) dalle zone centrali a quelle orientali, ricche di pascoli.


Un'eccezionale riserva di biosfera

Area protetta fin dal 1940, il Parco del Serengeti fu istituito nel 1951, e nel 1981 è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESC0. Il Parco è parte di una più ampia riserva di biosfera che include anche l'Area di Conservazione di Ngorongoro a est, la Riserva Nazionale Maasai-Mara a nord, la Riserva Maswa Game a sud, per un totale di circa 25.000 km2. Il Serengeti Wildlife Research Centre, collegato al Parco, tiene sotto controllo lo stato di salute della fauna e compie studi sul clima e sulla vegetazione. I problemi più gravi con cui l'amministrazione del Parco è costretta a confrontarsi sono gli incendi e il bracconaggio, aggravati dalla carenza di automezzi e di equipaggiamento del personale.





Migrazioni di massa
In primavera enormi mandrie di ungulati sono protagoniste di spettacolari migrazioni. Il fenomeno contribuisce al naturale rinnovamento annuale del suolo grazie all'effetto "aratura" prodotto dagli zoccoli degli animali e alla concimazione dovuta alle loro feci.


Il popolo masai
Prima dell’arrivo degli europei, questi allevatori seminomadi erano gli unici abitatori del serengeti, termine che nella lingua masai significa “sconfinata pianura”.


I Big Five
Nel territorio del Parco si trovano tutti i cosiddetti Big Five (I Cinque Grandi): l'elefante, il leone, il leopardo, il rinoceronte e il bufalo.
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Geo Touring - volume 3
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