Il settore secondario

CONOSCERE

Il settore secondario

Nell’Inghilterra della seconda metà del Settecento una serie di condizioni favorevoli, tra cui l’aumento della produzione agricola, la disponibilità di risorse minerarie e l’accumulo di ricchezze derivanti dal commercio, posero le basi per l’affermazione di un nuovo sistema di produzione fondato sull’uso delle macchine. Gli storici hanno chiamato Rivoluzione Industriale questa fase di trasformazione.


LE TRE RIVOLUZIONI INDUSTRIALI

La macchina a vapore, inventata dallo scozzese James Watt nel 1763, viene considerata il “motore” di questa rivoluzione. Il suo utilizzo, insieme alla grande disponibilità di carbon fossile come fonte di energia, determinò un radicale cambiamento nel modo di produrre e di organizzare il lavoro. I macchinari e gli operai addetti al loro funzionamento furono progressivamente concentrati nelle fabbriche, che sostituirono l’attività artigianale svolta fino ad allora a domicilio o in piccole manifatture.

Nel corso di circa un secolo il sistema industriale nato in Inghilterra si consolidò e si estese all’Europa e agli Stati Uniti. Verso la fine dell’Ottocento, poi, una serie di innovazioni diede origine a una seconda rivoluzione industriale. Con essa si avviò lo sfruttamento di nuove fonti e forme di energia, come il petrolio e l’elettricità, si svilupparono nuovi settori produttivi, in particolare la chimica, e furono inventati nuovi mezzi di comunicazione, a partire dal telefono.

In una società sempre più veloce nei suoi cambiamenti è avvenuta poi negli ultimi decenni una terza rivoluzione industriale legata all’informatica, che ha investito tutti i campi dell’attività economica e della vita sociale. Nell’industria, il computer e le tecnologie elettroniche hanno permesso di automatizzare il ciclo produttivo, cambiando completamente il modo di organizzare il lavoro e la produzione.


COMPARTI DELL’INDUSTRIA

I tipi di industria sono moltissimi, tanti quanti sono i suoi possibili prodotti. Si usa però classificarli in alcune grandi categorie, chiamate comparti.


L’industria di base

L’industria di base comprende tutte le attività di lavorazione delle materie prime e produce semilavorati (cioè prodotti intermedi, da lavorare ulteriormente) o macchine utili per altre industrie.

Sono industrie di base quelle metallurgica e siderurgica, che trasformano i minerali estratti dalle miniere (per esempio per produrre l’acciaio); l’industria meccanica, che produce macchine industriali come torni e presse; l’industria chimica e petrolchimica, che realizza materiali e sostanze di ogni genere (dalle plastiche alle fibre artificiali, ai fertilizzanti) a partire dalla lavorazione del petrolio.

Per il peso fisico dei loro prodotti e delle materie prime che utilizzano e per le dimensioni dei loro impianti, queste industrie sono dette anche “pesanti”.


L’industria di trasformazione

Questo comparto, detto invece anche industria “leggera”, include le imprese che producono beni direttamente utilizzabili: l’industria alimentare, che trasforma i prodotti dell’agricoltura; l’industria automobilistica, che produce automobili e veicoli commerciali; quella cantieristica (navi); l’industria tessile e delle calzature; quella del legno, delle costruzioni, degli elettrodomestici, degli strumenti ottici, dei giocattoli ecc.


L’industria avanzata

L’industria avanzata, infine, comprende attività che impiegano le nuove tecnologie: l’elettronica e l’informatica, le telecomunicazioni, il settore aerospaziale, la bioingegneria (che applica tecniche e metodi dell’ingegneria a problemi medico-biologici, per esempio per la produzione di protesi o di organi artificiali), la farmaceutica ecc.


Lo sviluppo della produzione industriale

Nel tempo, nei Paesi economicamente più progrediti i tre comparti si sono in un certo senso dati il cambio alla guida della produzione industriale: come abbiamo visto, l’industria di base (pesante) è stata la prima protagonista, che ha aperto la strada all’industria di trasformazione (leggera), a sua volta poi superata per importanza da quella avanzata.


Artigiani, operai, tecnici

Lo sviluppo dell’industria ha confinato entro limiti economici modesti l’artigianato, senza però eliminarlo completamente. La produzione di pezzi “unici”, eseguiti perlopiù a mano con competenze specializzate ed estese a tutte le fasi del lavoro, accomuna ceramisti e gioiellieri, coltellinai e fabbricanti di strumenti musicali (nella foto), sarti e artigiani del legno e del vetro. Il lavoro industriale si svolge in modo molto diverso: l’operaio addetto alla catena di montaggio si occupa di un’unica semplice mansione, che ripete costantemente durante tutto il suo orario di lavoro. L’industria più avanzata, infine, occupa personale altamente qualificato, tecnici che utilizzano macchine e strumenti molto sofisticati.




Studio e imparo

1 Quali sono le tre rivoluzioni che hanno segnato la storia dell’industria in Europa?
2 In che senso si parla di industrie pesanti e leggere?
3 Quali sono le industrie di base?
4 Che cos’è l’industria di trasformazione?
5 In quali ambiti operano le industrie avanzate?

Geo Touring - volume 1
Geo Touring - volume 1
L’Italia e l’Europa