SEZIONE D – OCCIDENTE E ORIENTE FRA CRISI E GLOBALIZZAZIONE

CAPITOLO 17 – Dal sessantotto alla fine della distensione

1. L’Europa e l’apertura a Est

I paesi del blocco sovietico e la Primavera di Praga

Il diffuso malessere e i movimenti di contestazione occidentali produssero effetti anche blocco nei paesi dell’Est. 

Nel 1968, in Polonia, gli studenti universitari organizzarono una vivace protesta anticomunista soffocata dall’intervento della polizia. 

Nello stesso anno in Cecoslovacchia la “primavera di Praga” tentò di riformare in senso democratico il sistema politico promuovendo un socialismo dal volto umano; i carri armati sovietici invasero Praga, il segretario del partito comunista, Alexander Dubček, venne cacciato e il paese fu sottoposto a una durissima reazione autoritaria.

La Germania ovest da Brandt a Kohl

Con il cancelliere Willy Brandt e il suo successore Helmut Schmidt, entrambi socialdemocratici, la Germania federale avviò una nuova linea politica di dialogo tra Est e Ovest (Ostpolitik), che avrebbe dato i suoi frutti alcuni decenni dopo.

Come l’Italia anche la Germania fu attraversata dal fenomeno del terrorismo, ma a differenza dell’Italia in Germania i gruppi terroristici furono prevalentemente di matrice marxista. Il culmine venne raggiunto con il rapimento e l’uccisione del capo della Confindustria tedesca.

Nel 1982 terminò la lunga stagione dei governi socialdemocratici e fu nominato cancelliere Helmut Kohl, leader dei cristiano-democratici, che proseguì una politica attenta alle fasce più deboli mediante il Welfare State.

La Francia da De Gaulle a Mitterand

Sotto la guida del presidente De Gaulle, la Francia aspirava a rivivere una rinnovata grandeur (grandezza) e reclamava autonomia rispetto all’egemonia statunitense e alla Nato. De Gaulle però venne travolto dalla contestazione studentesca e dalle proteste operaie del “maggio francese” nel 1968 e si ritirò dalla vita politica. La sua eredità venne raccolta dai successivi presidenti ▶ gollisti Georges Pompidou e Valery Giscard d’Estaing.

Nel 1981 l’alleanza tra il Partito socialista e il Partito comunista portò alla presidenza della repubblica il socialista François Mitterrand, che realizzò politiche riformatrici.

La fine delle dittature in Grecia, Spagna e Portogallo

Alla metà degli anni Settanta il ritorno alla democrazia di Grecia, Spagna e Portogallo fu il segno di un diffuso rinnovamento politico.

Nel 1974 in Grecia il fallimento del tentativo di annettere Cipro portò alla fine della Giunta militare che con un colpo di Stato aveva preso il potere nel 1967.

Nel 1975 in Spagna, alla morte di Francisco Franco, finì la lunga dittatura fascista. Il ritorno alla democrazia venne gestito dal re Juan Carlos con l’appoggio del centro moderato e dei socialisti.

In Portogallo la transizione dalla dittatura alla democrazia avvenne, nel 1974, grazie alla “rivoluzione dei garofani” promossa dalle frange più progressiste dell’esercito.

2. La distensione internazionale e la crisi in Occidente

L’Urss di Breznev

In Unione Sovietica l’avvento di Breznev al potere (1964) produsse all’interno del paese un lungo periodo di immobilismo a livello politico, economico e culturale. Con censure, arresti e deportazioni, venne messa tacere ogni forma di dissenso. Inoltre l’impegno economico per le spese militari, sempre più ingenti allo scopo di competere con gli armamenti degli Usa, fece peggiorare ulteriormente le condizioni di vita della popolazione.

La realpolitik degli Usa

Negli Stati Uniti la  Realpolitik del presidente Nixon e del segretario di Stato Kissinger portò a un’apertura verso la Cina di Mao, che gli Usa riconobbero come membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. A questo, nel 1972, seguì un incontro tra il presidente Nixon e Mao che ebbe un’eccezionale eco sui media di tutto il mondo. 

In questi anni si realizzò anche l’accordo Salt I fra Usa e Urss per limitare le testate nucleari e nel 1975 si tenne a Helsinki, in Finlandia, una conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa alla quale parteciparono le due superpotenze.

Nel frattempo uno scandalo provocò le dimissioni del presidente Nixon, accusato di aver fatto spiare, utilizzando microspie e intercettazioni telefoniche illegali, l’albergo Watergate che ospitava un’organizzazione del Partito democratico in vista delle elezioni del 1974.

Anche il sistema economico fu fortemente scosso da due eventi nei primi anni Settanta:

  • la sospensione della convertibilità del dollaro con l’oro, che provocò la svalutazione della moneta Usa, favorì le esportazioni di merci americane, ma ebbe l’effetto di generare un’inflazione a livello generale;
  • la crisi petrolifera del 1973, provocata dall’aumento del prezzo del petrolio. I paesi occidentali furono costretti ad inaugurare ▶ politiche di austerità e per tentare di arginare questi problemi nacque il G6 fra i paesi più ricchi e potenti.

3. Il trionfo del neoliberismo

La Gran Bretagna dell’era Thatcher

Il governo di Margaret Thatcher (1979-1990) impresse al Regno Unito una direzione politica conservatrice:, adottando una rigorosa politica neoliberista, tesa a favorire il mercato e a ridurre i servizi, che provocò gravi conseguenze sul piano sociale. Sostenuta dal mondo finanziario, il primo ministro si caratterizzò per il suo profilo autoritario; orientò le scelte penalizzando il settore pubblico tramite una serie di privatizzazioni di servizi fondamentali (energia, comunicazione e trasporti), il taglio alla spesa sociale e alle tasse e alimentò lo scontro con i sindacati.

Gli Stati Uniti di Reagan

Le stesse politiche neoliberiste vennero adottate negli Stati Uniti con la presidenza Reagan (1980). Deregulation (ossia l’eliminazione di norme e vincoli all’attività economica), contrazione della spesa pubblica, con drastica riduzione dei servizi sociali, fecero aumentare le diseguaglianze. Ne conseguì che, a fronte di maggiori profitti per le imprese, crebbero il disagio dei ceti più deboli e il debito pubblico Usa.

Negli anni di Reagan aumentarono le spese militari e iniziò il successo di aziende come la Microsoft di Bill Gates e la Apple di Steve Jobs, nate rispettivamente nel 1975 e nel 1976, protagoniste di una rinnovata fase di sviluppo che vide il settore delle tecnologie informatiche primeggiare nel mondo.

4. La fine della distensione

La presidenza di Reagan chiuse anche la stagione della distensione tra Usa e Urss, principalmente a causa di due eventi: l’installazione dei missili Nato nei paesi alleati d’Europa (in risposta all’istallazione di quelli sovietici in Europa orientale) e l’invasione sovietica dell’Afghanistan (1979).

La guerra contro gli afghani durò dieci anni e si concluse con la sconfitta dell’Urss per mano dei mujaheddin. La sconfitta militare, paragonabile a quella degli Usa in Vietnam, provocò tra gli afghani oltre due milioni di morti.

Tutto questo accompagnò la crisi del sistema sovietico, destabilizzato dalle molte proteste dei paesi del blocco, in particolare la Polonia. Qui nacque il sindacato cattolico Solidarność, che poteva contare anche sull’appoggio del papa polacco Karol Wojtyla

Di fronte all’espansione della protesta e alla possibilità che l’Armata rossa intervenisse, nel dicembre 1981, per salvare il paese, il primo ministro Jaruzelski proclamò la legge marziale e sciolse il sindacato, mettendo momentaneamente fine al processo che si sarebbe riavviato poco dopo.

ESERCIZI

1. Trova la parola.


Ostpolitik Realpolitik deregulation • gollismo • Watergate


.......................................................... Movimento politico francese.
.......................................................... Scelte politiche dettate dalla convenienza e non da posizioni ideologiche.
.......................................................... Atteggiamento di apertura e dialogo tra Est e Ovest.
.......................................................... Eliminazione di norme e vincoli.
.......................................................... Scandalo che coinvolse il presidente Usa Nixon.

2. Colloca sulla linea del tempo i seguenti avvenimenti.


a. Crisi petrolifera.

b. Primavera di Praga.

c. Invasione sovietica dell’Afghanistan.

d. Fine della dittatura in Spagna.

e. Fine delle dittature in Grecia e Portogallo.

f. Inizia la presidenza Reagan.


3. Completa lo schema degli effetti della crisi petrolifera: 
Prezzi – produzione – inflazione – disoccupazione


4. Fai la scelta giusta.


a. La Realpolitik statunitense portò a un’apertura:  

  • nei confronti della Cina.
  • nei confronti delle dittature europee.

b. La crisi economica degli anni Settanta è legata: 

  • alle proteste operaie.
  • all’aumento del prezzo del petrolio.

c. Le politiche neoliberiste riducono/aumentano la spesa sociale e i vincoli per le attività economiche.

I Saperi Fondamentali di Storia - volume 3
I Saperi Fondamentali di Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi