Il magnifico viaggio - volume 6

PROVA 2 40 45 50 55 60 65 70 75 le sere restava solo il presente: quel corpo, che mi camminava accanto, quei campi invasi dalla luce, quella luna violenta e remota . Molto dopo sarebbe stato citato ancora il presente, per Salò. Ma la differenza tra i due presenti e i due paesaggi è data da un varco senza ritorno. Qui ciò che accade è l epifania di un mito incarnato nella natura, negli oggetti e negli uomini, filtrato dalla poesia che lo rende unico, attuale, reale. Una luce abbagliante s irradia (è un verbo usato da Pasolini) sullo spazio di Casarsa e sull intero tempo vissuto fino alla fuga a Roma. In Atti impuri c è il sogno di un paesaggio: « quasi forma visibile di quel profumo, gli alberi apparivano stupendi, d un verde calmo e perfetto, cosparsi di fiori rossi che formavano grappoli e festoni degni di una festa paradisiaca . L ardore interno di una natura sognata è identico a quello che invade la natura reale dove si svolge la vita, dove si dispiega la giovinezza o l adolescenza innocente, perfetta misura dell uomo. Il mito s incarna nella Storia e nella realtà quotidiana. Così il sogno è la traccia di una sedimentazione interiore, di una storia dei sentimenti. Il paesaggio vissuto, sognato e rappresentato è il paese con la chiesa, l erba del prato, lui, la lontana, il fiume limaccioso o limpido, i ragazzi, gli amici, l amato, la madre, gli uomini e le donne, le stalle, gli oggetti del lavoro, gli alberi, i fiori. Nel turchino del cielo gli alberi formano «aratri d argento e intorno il verde «che trema crea giade, si mescola ai gialli del grano giovane, varia sotto giottesche nuvole «di marmo . Il verde è il colore amato da Zigaina,2 l amico pittore, ed è il colore che muta in molte sfumature, con pennellate-varianti che accompagnano nuove figurazioni. All interno del paesaggio-natura è la libertà dell anima che accoglie la luce, ed il paesaggio «si incrina , «scintilla , si accende di riflessi. In un diapason,3 all interno di sé, la gioia assoluta dei sentimenti si mescola all angoscia più cupa che annera la stessa natura. Il paesaggio contadino dell Usignuolo della Chiesa cattolica e della poesia in dialetto friulano è un presepe intagliato con amore, formicolante, animato. Tutti gli elementi della vita, persino la guerra e la morte, si ricompongono nell armonia. «Per me la campagna è stata la certezza di una continuità con le origini del mondo umano e inoltre essa rappresentava ai miei occhi lo spettacolo di un mondo perfetto . Dopo il 1950 il panorama è Roma come la troviamo in Ragazzi di vita, rappresentata su una grande mappa che unisce San Paolo dalla facciata d oro al Tevere irto di gru, antenne, ciminiere, con il gasometro «enorme contro cielo (ed è quasi impossibile non pensare a Vespignani),4 le scarpate putride di Monteverde, Pietralata, la strada di Tor Sapienza, il Tiburtino, il Prenestino, l Acqua Bullicante, l Arco Travertino, San Giovanni e così via. L enumerazione ha un significato. I quartieri popolari che accerchiano la città, nuovi o di baracche, decaduti o non ancora finiti, saldano con un unica cerniera la guerra alla ricostruzione, la ricostruzione a una nuova rovina. I profumi a Casarsa commentavano il disegno sottile dei rami su cieli coloratissimi, l intarsio delle foglie, i corpi dei ragazzi. Qui, nell aria infuocata, sull asfalto che copre la terra come una crosta, nelle vicende dei ragazzi di vita si consuma una contraddizione tragica tra corpi viventi e il panorama putrescente. «Valanghe d immondezza, case non ancora finite e già in rovina, grandi sterri fangosi, scarpate piene di sozzura . «Sullo spiazzo dominato dalle immense ombre due o tre grattacieli in costruzione uno già costruito abbandonato tra l erbaccia e il pattu- 2 Zigaina: il pittore e saggista friulano Giu- seppe Zigaina (1924-2015). 3 diapason: l estensione dei suoni che una voce o uno strumento musicale può percorrere dal più basso al più alto. 4 Vespignani: il pittore e incisore romano Renzo (Lorenzo) Vespignani (1924-2001). Prove sul modello INVALSI / 999