Il teatro, i saggi e le traduzioni

La poetica La produzione di Luzi che copre un arco cronologico di circa settant anni ha attraversato fasi distinte. Proprio per l ampiezza della sua parabola creativa, la critica ha incontrato notevoli difficoltà nel valutarne in modo globale l opera. Di certo, comunque, la diffusa etichetta di poeta ermetico è riduttiva, e rischia di non mettere sufficientemente in luce l originalità di un autore che ha contribuito a cambiare il volto della poesia italiana, aprendo a nuove interpretazioni della contemporaneità. Dagli anni Cinquanta e Sessanta, dopo la stagione ermetica, Luzi intraprende un cammino che lo porta a confrontarsi con la realtà storica e sociale di quel periodo. A poco a poco, la percezione della contraddittorietà del reale si estende dal piano personale alla dimensione collettiva, focalizzandosi sul Nicolas Dipre, Il sogno di Giacobbe, 1500 ca. tema della felicità e della sofferenza prodotte Avignon, Musée du Petit Palais. dalla Storia. Soprattutto a partire dagli anni Settanta, poi, sembra aprirsi un nuovo orizzonte: al poeta è affidato il compito di scoprire i segni e il senso della parola di Dio, che continua a incarnarsi nelle vicende umane e negli eventi storici, senza peraltro che questo escluda l insistenza sui motivi dell incertezza e dell angoscia. Affinché la parola sia autentica espressione della realtà, il poeta per Luzi non può limitarsi a lavorare sulla lingua o sullo stile, ma deve provare a proporre un modello interpretativo più ampio, di tipo filosofico, che sia capace di descrivere il mondo. L esperienza personale e i problemi evocati dalla Storia determinano tuttavia, in Luzi, l esigenza di ulteriori approfondimenti, a cominciare da quello sulla fede, vissuta con atteggiamento postmoderno come intreccio fra luce e tenebre più che come soluzione chiara delle contraddizioni del mondo. In tale problematicità risiede la capacità di provocazione della sua poesia, che si fa strumento di una costante meditazione esistenziale e morale. | Il teatro, i saggi e le traduzioni | Accanto alla poesia va ricordata l opera teatrale dell autore, un percorso drammaturgico in versi che si è concretizzato in alcune opere di denso spessore esistenziale e civile: Ipazia (1971; poi Libro di Ipazia, 1978); Rosales (1983), sull assassinio di Trotzkij; Felicità turbate (1995), sulla vita del pittore Pontormo; Ceneri e ardori (1997), sugli ultimi giorni dello scrittore romantico francese Benjamin Constant. Diverse raccolte di saggi contengono invece le riflessioni di Luzi sulla poesia simbolista, sul processo creativo, sul rapporto con il sacro, sulla natura della poesia e della prosa: L inferno e il limbo (1949); L idea simbolista (1959); Tutto in questione (1965); Vicissitudine e forma (1974); Discorso naturale (1984); Dante e Leopardi o della modernità (1992). Alcune delle sue traduzioni poetiche, infine, sono raccolte nel volume La Cordigliera delle Ande e altri versi tradotti (1983), un antologia personale che testimonia il costante rapporto con la poesia straniera. L AUTORE / MARIO LUZI / 949

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi