La notorietà e l’impegno civile

SCAMBIO INTELLETTUALE Nel corso degli anni, Mario Luzi è stato a più riprese ritratto dal pittore Ottone Rosai (1895-1957). Di una generazione più anziano rispetto a Luzi, Rosai era nato a Firenze in un quartiere popolare, da genitori di umili origini. Avviatosi da autodidatta all attività di pittore, negli anni Trenta diventa amico di Luzi, anche in virtù della comune frequentazione degli ambienti dell Ermetismo fiorentino. Ma il loro sodalizio si è fondato anche su ragioni di poetica: per esempio sulla medesima fedeltà ai luoghi e ai paesaggi toscani. Ottone Rosai, in una fotografia degli anni Trenta. LA NOTORIET E L IMPEGNO CIVILE Nel 1966 smette di insegnare al liceo e comincia a viaggiare molto all estero, assecondando gli inviti che provengono da più parti. Le traduzioni delle sue poesie si fanno numerose; i premi e i riconoscimenti internazionali si infittiscono. Nel frattempo scrive anche per il teatro. I lunghi anni della vecchiaia sono segnati da uno straordinario vigore creativo. Dal 1991, anno della prima guerra del Golfo, Luzi esprime a più riprese il proprio dissenso verso il ricorso alle armi per la risoluzione delle crisi internazionali, manifestando un esplicito impegno civile. Nel maggio del 1999, per esempio, è estensore di un documento di protesta contro i bombardamenti della Nato in Serbia, che sarà sottoscritto da numerosi scrittori e intellettuali europei, da Harold Pinter a Rafael Alberti, da Carlo Bo a Fernanda Pivano. Così si esprimeva il poeta qualche anno prima: «Vedo con sgomento una sorta di desistenza civile, un ritrarsi anche da parte di coloro cui, di fronte al bailamme, toccherebbe dire una parola. Il popolo italiano [ ] in passato è stato fazioso, partigiano, poco educato alle contese civili. Ebbene a me pare che abbia perduto, o stia perdendo, quei caratteri forse non ideali ma pur sempre costituenti il segno d una partecipazione, di una passione per la cosa pubblica. [ ] E in questa sospensione d autorità, nello sgretolarsi dello Stato, nel parapiglia generale, nel chiudersi dentro il proprio particulare , io vedo lo spazio per suggestioni autoritarie. Non mi riferisco tanto a uomini o forze in agguato , quanto a quella internazionale del potere fatta di mafie, di narcodollari, di crimine, di grandi e oscuri capitali, la quale tende a sovrastare e condizionare la stessa azio- ne dei governi nazionali. Uno Stato allo sbando è tanto più esposto al rischio di essere eterodiretto . X 1971: Ipazia; Su fondamenti invisibili Vicissitudine e forma X 1978: Al fuoco della controversia X 1983: Rosales; La Cordigliera delle Ande e altri versi tradotti X 1984: Discorso naturale X 1985: Per il battesimo dei nostri frammenti X 1990: Frasi e incisi di un canto salutare X 1992: Dante e Leopardi o della modernità X 1994: Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini X 1995: Felicità turbate X 1997: Ceneri e ardori X 1974: GLI ULTIMI ANNI Nello stesso anno, su invito di papa Giovanni Paolo II, scrive un testo per la Via Crucis, che viene recitato il Venerdì Santo al Colosseo, alla presenza del pontefice. Ripetutamente candidato al premio Nobel dall Accademia Nazionale dei Lincei, nel 2003 viene eletto Accademico della Crusca. Nel 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo nomina senatore a vita . L anziano poeta assume il nuovo incarico con molto impegno. Nel gennaio del 2005 interviene in aula sui rischi di manomissione costituzionale del paese, non senza suscitare polemiche, poiché le sue parole vengono lette come un aperta critica al governo in carica. Un mese dopo, il 28 febbraio 2005, muore all improvviso, nella sua casa di Firenze. X 1999: X 2004: Sotto specie umana Dottrina dell estremo principiante L AUTORE / MARIO LUZI / 941

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi