Il magnifico viaggio - volume 6

Nostalgie passatiste e aperture terzomondiste Mentre constata l abbrutimento del mondo capitalistico-occidentale, la corruzione che il benessere materiale e la società dei consumi stanno producendo nelle coscienze, la fine dell autenticità psicologica e culturale della civiltà contadina, Pasolini sente sempre più la necessità di rivolgersi a un altrove . Si tratta di un altrove nello spazio (i paesi extraeuropei, l Africa e l Asia) e nel tempo (il passato medievale e classico). «Per l Italia è finita, ma lo Yemen può essere ancora interamente salvato : così recita la voce di Pasolini nel commento al documentario Le mura di Sana a (1971). , in realtà, un unico altrove spazio-temporale: non a caso spesso i film che parlano di quel passato tanto vagheggiato da Pasolini (Edipo Re, Medea e Il fiore delle Mille e una notte) sono girati nel cosiddetto Terzo Mondo, cioè nei paesi in via di sviluppo. questo un vero e proprio mito: Pasolini idealizza il passato e l Oriente, cercandovi ciò che non è più a disposizione in Occidente, per poi dichiarare la propria delusione quando neanche lì trova quello che da noi è venuto a mancare. Perché tutto il mondo si è occidentalizzato (oggi diremmo globalizzato) e perché, a ben guardare, anche le epoche remote conoscevano i drammi della violenza e dell esclusione. RIFIUTO DEL PRESENTE DAI TEMI ai testi: T2 > p. 784 T4 > p. 804 T5 > p. 810 critica della società contemporanea fuga in un altrove spaziale (il Terzo Mondo ) e temporale (il passato, classico e medievale) sviluppo economico (diverso da progresso culturale) televisione omologazione fuga che si rivela impossibile e genera delusione Pasolini durante le riprese del film Il Decameron (1971). L AUTORE / PIER PAOLO PASOLINI / 777

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi