T5 ANALISI ATTIVA - Il confine dell’umano

Il confine dell umano / T5 / La giornata d uno scrutatore, cap. 12 / L amore come senso della vita / A un certo punto Amerigo Ormea è incaricato di andare a raccogliere il voto dei malati che non possono lasciare il letto. qui che lo scrutatore si pone una serie di domande sui confini di ciò che è umano, trovando una risposta provvisoria nell amore dimostrato da un vecchio contadino nei confronti del figlio. 5 10 15 20 25 30 35 40 Un certo numero degli iscritti a votare del «Cottolengo erano malati che non potevano lasciare il letto e la corsia. La legge prevede in questi casi che tra i componenti del seggio se ne scelgano alcuni per costituire un «seggio distaccato che vada a raccogliere i voti dei malati nel «luogo di cura cioè là dove si trovano. Si misero d accordo per formare questo «seggio distaccato con il presidente, il segretario, la scrutatrice in bianco e Amerigo. Il «seggio distaccato aveva in dotazione due scatole, una con le schede da votare e l altra per raccogliere le schede votate, un fascicolo speciale come registro e l elenco dei «votanti nel luogo di cura . Presero le cose e andarono. Li guidava su per le scale un ricoverato di quelli «bravi , un giovanotto piccolo e tozzo che, nonostante i brutti lineamenti, la zucca rapata e subito sotto i sopraccigli spessi e uniti, si dimostrava all altezza del suo compito e premuroso, tanto che pareva finito lì per sbaglio, per via della faccia. In questo reparto ce n è quattro . Ed entrarono. Era un camerone lungo e si andava tra due bianche file di letti. L occhio, uscendo dall ombra della scala, provava un senso d abbagliamento, doloroso, che forse era soltanto una difesa, quasi un rifiuto di percepire in mezzo al bianco d ogni monte di lenzuola e guanciali la forma di colore umano che ne affiorava; oppure una prima traduzione, dall udito nella vista dell impressione d un grido acuto, animale, continuo ghiii ghiii ghiii che si levava da un qualche punto della corsia, a cui rispondeva a tratti da un altro punto un sussultare come di risata o latrato: gaa! Gaa! Gaa! Gaa! Il grido acuto proveniva da una minuscola faccia rossa, tutta occhi e bocca aperta in un fermo riso, d un ragazzo a letto, in camicia bianca, seduto, ossia che spuntava col busto dall imboccatura del letto come una pianta viene su da un vaso, come un gambo di pianta che finiva (non c era segno di braccia) in quella testa come un pesce, e questo ragazzo-pianta-pesce (fino a dove un essere umano può dirsi umano? si chiedeva Amerigo) si muoveva su e giù inclinando il busto a ogni «ghiii ghiii E il «gaa! Gaa! che gli rispondeva era d uno che nel letto prendeva meno forma ancora, eppure protendeva una testa boccuta, avida, congestionata, e doveva avere braccia o pinne che si muovevano sotto le lenzuola in cui era come insaccato, (fino a che punto un essere può dirsi un essere, di qualsiasi specie?), e altri suoni di voci gli facevano eco, eccitate forse dall apparire di persone nella corsia, e anche un ansare e gemere, come d un urlo che stesse per levarsi e subito si soffocasse, questo d un adulto. Erano, in quell infermeria, parte adulti pareva parte ragazzi e bambini, se si doveva giudicare dalle dimensioni e da segni, come i capelli o il colore della pelle, che contano tra le persone di fuori. Uno era un gigante con la smisurata testa da neonato tenuta ritta dai cuscini: stava immobile, le braccia nascoste dietro la schiena, il mento sul petto che s alzava in un ventre obeso, gli occhi che non guardavano nulla, i capelli grigi sulla fronte enorme, (un essere anziano, sopravvissuto in quella lunga crescita di feto?), impietrito in una tristezza attonita. 736 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi