Marino Moretti

Marino Moretti LA VITA Marino Moretti quartogenito di otto figli nasce nel 1885 a Cesenatico (poco distante da Cesena), da Ettore, impiegato comunale e imprenditore di trasporti marittimi, e Filomena Moretti (che porta lo stesso cognome del marito), maestra elementare la cui cultura letteraria influirà molto sulle scelte del figlio. Nel 1901 lascia gli studi liceali per studiare recitazione a Firenze, dove conosce Palazzeschi (che diventerà il fraterno amico di una vita); verificata la mancanza d attitudine drammatica, però, si impiega come bibliotecario, sempre a Firenze. Si susseguono in questi anni diversi lutti familiari (tra l altro, un fratello muore suicida nel 1904), finché gli rimangono soltanto due sorelle. Alla fine della Marino Moretti in una fotografia Prima guerra mondiale, torna a vivere a Cesenatico, degli anni Venti. dove conduce un esistenza solitaria, tutta dedita alla letteratura e alle collaborazioni giornalistiche (scrive per molti anni sulla pagina culturale del Corriere della Sera ), interrotta da frequenti viaggi a Parigi. A Cesenatico si spegne, ultranovantenne, nel 1979. Testo PLUS A Cesena (Il giardino dei frutti) Intimismo e realismo LE OPERE Le prime raccolte poetiche di Moretti si inseriscono pienamente nella temperie crepuscolare: La serenata delle zanzare (1905), Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911), Il giardino dei frutti (1915). Moretti scrive successivamente anche numerosi romanzi, fra cui: Il sole del sabato (1916), I due fanciulli (1922), I puri di cuore (1923), La vedova Fioravanti (1941), La camera degli sposi (1958). Dopo un lungo silenzio poetico, negli ultimi anni di vita la sua penna tornerà alla lirica, con le raccolte L ultima estate (1969), Tre anni e un giorno (1971), Le poverazze (1973), Diario senza le date (1974). La sua poesia offre, nel primo decennio del Novecento, un contributo importante alla formulazione dei temi e alla resa delle atmosfere distintive del Crepuscolarismo. Moretti il più pascoliano dei Crepuscolari vagheggia l adolescenza, la provincia, le cose umili e tristi che egli ama veramente; a differenza di Pascoli, tuttavia, ne avverte anche l inutilità e il vuoto. Al fondo di questo intimismo lirico-autobiografico, comunque, c è anche un atteggiamento più oggettivo e realistico che caratterizza l opera di Gozzano: un realismo di sapore regionale, romagnolo, temperato da uno humour che si fa spesso schermo di una tenera pietà per i semplici e i puri di cuore (atteggiamento che prevale nella sua opera narrativa). 68 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi