Leonardo Sciascia

VIDEO La vita di Leonardo Sciascia Uno scrittore illuminista I gialli sulla mafia Approfondisci LETTURA CRITICA di Antonia Mazza Il giorno della civetta Leonardo Sciascia LA VITA Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, nell entroterra di Agrigento, nel 1921. Frequenta l Istituto magistrale di Caltanissetta, dove ha come professore di letteratura italiana lo scrittore Vitaliano Brancati (1907-1954). Nel periodo della sua formazione, coincidente con gli ultimi anni della dittatura mussoliniana, Sciascia sviluppa una solida coscienza antifascista e amplia il proprio bagaglio culturale attraverso la lettura degli scrittori russi, francesi e americani. Terminata la scuola, lavora come maestro elementare fino al 1958, quando viene distaccato a Roma presso il ministero della Pubblica Istruzione e inizia un intensa attività di collaborazione giornalistica per diverse testate (tra cui Argomenti , Letteratura , Il Ponte , La Sicilia , il Corriere della Sera ). Dopo una prima esperienza come consigliere comunale a Palermo, per il Partito comunista, formazione con cui dopo pochi anni entra in contrasto, alle elezioni del 1979 viene eletto deputato nelle liste del Partito radicale. Diventato ormai, malgrado il carattere schivo, un personaggio famoso, si divide fra tre città: Palermo, dove aveva già contribuito a fondare la casa editrice Sellerio; Roma, dove svolge un intensa attività politica e, fra l altro, partecipa alla commissione parlamentare d indagine sull assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo; e infine Parigi, dove respira un aria più stimolante e più libera. Muore a Palermo nel 1989. LE OPERE Autore di gialli, romanzi-inchiesta, pamphlet e saggi, Sciascia ha fatto dell impegno civile la cifra dominante della sua produzione letteraria. I temi della sua opera sono la Sicilia, la questione meridionale, la mafia, il terrorismo, osservati con uno sguardo originale e sviluppati in trame avvincenti, narrate con uno stile assai personale. La sua attività letteraria inizia negli anni Cinquanta, anche grazie all incoraggiamento di Pier Paolo Pasolini. Nel suo primo libro, Le parrocchie di Regalpetra (1956), Sciascia inventa alcune cronache su un immaginario paese siciliano, le cui caratteristiche, oltre ad alludere alla sua nativa Racalmuto, rimandano alla concreta realtà storica e sociale dell isola. La storia siciliana viene letta per citare le parole dell autore come «una continua sconfitta della ragione e di coloro che nella sconfitta furono personalmente travolti e annientati . Questo richiamo alla ragione sarà costante in Sciascia: fedele alla tradizione dell Illuminismo, lo scrittore ritiene che l intelletto umano e la razionalità siano gli strumenti fondamentali per risolvere i problemi della società. Sulla mafia è incentrata una serie di gialli in cui l autore racconta la difficile esperienza di alcuni servitori dello Stato carabinieri, agenti di polizia, magistrati che, prefiggendosi di combattere la criminalità organizzata, si scontrano contro un invalicabile muro di omertà e di complicità, diffuse non solo tra una popolazione paralizzata dalla paura, ma anche all interno delle istituzioni, spesso conniventi con gli interessi dei malavitosi. In questo filone si collocano i romanzi Il giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966), Il contesto (1971) e Todo modo (1974), in cui l autore arriva anche a indagare le oscure trame della politica nazionale negli anni della cosiddetta strategia della tensione. Il primo di questi gialli, Il giorno della civetta, irrompe nella narrativa italiana con una grande forza di denuncia. Per la prima volta si rappresenta la mafia come un potere presente in 624 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Il magnifico viaggio - volume 6
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi