3 - Il valore della parola poetica

3 Il valore della parola poetica

Il ruolo del poeta, secondo Luzi, è assimilabile metaforicamente a quello dello «scriba», cioè colui che trascrive parole altrui compiendo soltanto una funzione meccanica, senza autorità né spirito di iniziativa. Ciò non significa che si tratti di un compito da poco; al contrario, egli avverte tutta la complessità dell’operazione, come attesta in una lirica (contenuta nella raccolta Al fuoco della controversia, 1978) senza titolo e posta tra parentesi – quasi fosse una riflessione ad alta voce, frutto di un abbandono al dubbio – in cui si chiede se la difficoltà di raccontare il presente sia conseguenza della propria incapacità o di un’oggettiva indecifrabilità dei tempi: «(Scarso lo scriba? distratto? anchilosato nell’arto? / vinto come all’ultimo suo ciascun artista / lui pure? o inenarrabile questo tempo? / questo tempo non ha lingua, non ha argomento?)».

Eppure Luzi non si limita a trascrivere passivamente la contemporaneità, con un atto di semplice riproduzione del dato reale, ma ne evidenzia le tensioni e le contraddizioni. Superata la fase ermetica, inoltre, la parola poetica assume per l’autore una connotazione profondamente morale: deve dire la verità, aderendo alla vita. La poesia, e l’arte in generale, diventano così uno strumento di conoscenza radicato nell’esperienza concreta degli individui: Luzi non è un filosofo che cerca di interpretare il mondo in base a categorie astratte né un sociologo che studia la realtà con l’atteggiamento distaccato dello scienziato, ma è pienamente coinvolto nella vita e cerca di esprimerla nei suoi versi.

In questa capacità di leggere il reale consiste la missione dell’artista: i poeti sono creatori di strumenti per comprendere il mondo esterno e quello interiore. «Se la poesia esiste», ha dichiarato Luzi in uno scritto del 1984, «essa è dovunque. Se la poesia esiste, non esiste solo nel taglio della mia mente, non esiste solo nel desiderio della mia attuazione individuale, la poesia è nel mondo, è scritta nel mondo, è dovunque, e io devo soprattutto trovarla. Devo essere il mediatore di questo riconoscimento, di questa cognizione».

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
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