Il magnifico viaggio - volume 2

Prove sul modello INVALSI 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 le deformazioni patologiche. Si eviterà di accedere a definizioni del Tasso vittima dei propri tempi oppure vittima di se stesso, rispettivamente derivate da ingenue applicazioni del determinismo sociologico o di quello naturalistico trasposti rigidamente sulla delicata area psicologica e quindi su quella artistica. Perché il Tasso in effetti ci appare piuttosto, una volta resecate le punte estreme e particolarmente eccentriche della sua personalità, uno dei più partecipanti e suggestivi protagonisti dell inquieta epoca sua, con la quale ebbe quegli stessi rapporti di dare e di avere cioè quelle costanti e ineliminabili trasfusioni, che in certi artisti, appartenenti ad età più serene e stabili, sortiscono effetti di felice consonanza, mentre in altri, destinati a vivere in tempi labili e problematici, generano una intricata trama di incontri e scontri, un difficile accordo costantemente insidiato e tuttavia solo apparentemente eluso. Alla stabilità ariostesca, molto presto circoscritta in una cerchia di operazioni avvedutamente calcolate e tenute ben salde fino alla fine entro l orizzonte familiare delle mura cittadine, si oppone dall altra parte l instabilità tassiana, avventurosa e improvvida, caratterizzata da impennate repentine, inattese evasioni e mortificati ritorni. Ma questi due così contrastanti modi di esistenza non si spiegano né col configurare due diversi caratteri o temperamenti, due casuali psicologie, né estraendo da siffatte biografie due emblematici e antistorici miti universali (mito dell artista razionale o classico e mito dell artista sentimentale o romantico; oppure, che è ancor peggio, mito dell artista sano e mito dell artista malato, reversibile tuttavia in mito dell artista mediocre e mito dell artista generosamente inquieto). Meglio, a mio avviso, rifarsi alle precise condizioni storiche in cui l Ariosto e il Tasso si trovarono a vivere e identificare il diverso sostrato culturale e spirituale su cui vennero edificando la propria opera poetica. Tra la stabilità ariostesca e l instabilità tassiana corre, infatti, la storia intensa e spesso convulsa del tramonto rinascimentale, quando le sorti politiche italiane apparvero ormai avvolte da una triste ombra d irreparabile sconfìtta e si venne facendo sempre più avvertibile il declinare dello slancio attivo e fiducioso che aveva animato la civiltà italiana fino a quel momento, mentre uno stato d animo inquieto e sbigottito andò subentrando alla sicurezza energica e vigorosa che per un secolo aveva alimentato, negli uomini di Stato e negli scrittori, generose speranze e magnanimi disegni. Se si pensa, del resto, al colore fosco, quasi un presentimento di sventura, che già s insinua nello stesso Ariosto dei Cinque canti a farci avvertiti che la splendida stagione della nostra Rinascenza, dopo aver toccato il colmo, ha iniziato la sua parabola discendente, ci avverrà di collocare giusto alle spalle del Tasso l inizio di quella profonda crisi che travaglierà poi, sulle rovine della defunta libertà italiana e sullo sfondo delle ultime favole rinascimentali, le generazioni successive a quella dell Ariosto. E tuttavia la storia della poesia tassiana non dovrà per questo ridursi alla mesta elegia dell autunno del Rinascimento né alla traduzione passiva e rassegnata di un sentimento disincantato dal vivere. Il che si trova certamente nel Tasso, ma non come voce univoca della sua anima, dai primi versi animosi del Gierusalemme alle estreme parole luttuose, bensì come una delusa accoratezza, un fatale e, alla fine, stremato taedium vitae, che visibilmente affiora solo nella tarda giovinezza, dopo l adolescente baldanza, e si fa sensibile nella maturità per poi dominare interamente la coscienza del poeta nell ultimo periodo della sua esistenza. Questo significa che la storia della poesia tassiana rispecchia piuttosto l intero arco della crisi e ne riflette tutto il cammino variamente accidentato: dal momento vivo e positivo, che nei suoi aspetti drammatici e intensi era già stato suggestivamente espresso dall opera di Michelangelo, al momento della chiusura più rigida della restaurazione cattolica. Ciò che conta perciò è tenere d occhio non l atto ultimo della resa, quando la voce del Tasso 596 / LA COMPETENZA DI LETTURA

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento