Il magnifico viaggio - volume 2

(1571); sono questi inoltre gli anni centrali del primo, e inizialmente felice, soggiorno ferrarese del poeta: la stesura dell opera e il servizio cortigiano presso gli Estensi vanno di pari passo. Il poeta sa bene come la tradizione cavalleresca sia in auge da decenni presso quella corte, che conserva memoria dei fasti rinascimentali di Boiardo e Ariosto: inserirsi in questo filone significa per lui conquistare fiducia e stima ancora maggiori presso i colti esponenti della nobiltà ferrarese. Per una personalità come la sua, sempre alla ricerca di conferme e di apprezzamento, anche questa motivazione deve essere stata rilevante. Tra rifacimenti e stampe non autorizzate Nel 1575 il poeta può annunciare ad Alfonso d Este di aver terminato il poema, con il titolo di Goffredo, dal nome del condottiero, Goffredo di Buglione, protagonista della prima crociata e della narrazione. Benché apprezzata a corte e lodata dai letterati a cui giunge il manoscritto, l opera non viene però pubblicata. Tasso, temendo di aver violato l ortodossia religiosa imposta dalla Controriforma (inserendo, per esempio, episodi che egli stesso giudicava licenziosi), sottopone il poema a una continua riscrittura e al vaglio di una squadra di revisori romani, che ne suggeriscono modifiche e limature snervanti, canto per canto, ottava per ottava. La conseguenza è che, mentre il poeta è recluso nell Ospedale di Sant Anna, circolano dappertutto, incontrollate, diverse copie dell opera, scorrette e lacunose, corrispondenti ad altrettanti e successivi momenti di revisione ed elaborazione. Nel 1581 escono, mai curate in prima persona né autorizzate, le prime edizioni complete con il titolo di Gerusalemme liberata. Nello stesso anno vede però la luce anche la prima edizione autorizzata dall autore, quella che leggiamo ancora oggi, stampata a Ferrara a cura di Febo Bonnà, letterato vicino a Tasso. Tre anni dopo è la volta di una versione allestita a Mantova da Scipione Gonzaga, amico personale del poeta, che contiene alcuni interventi di censura. La vittoria dell ortodossia: la Gerusalemme conquistata Tasso continua ancora per anni a riscrivere il suo capolavoro, tagliandolo o rielaborandolo in modo da renderlo più conforme a princìpi religiosi e morali a suo giudizio in precedenza violati o elusi. La caratterizzazione dei due schieramenti diviene più netta: alla moralità cristiana si contrappone, senza incertezze, la malvagità pagana. In particolare, egli decide di fare a meno degli episodi amorosi, eliminandoli con aperta disponibilità all autocensura. In compenso, accentua la teatralità fastosa, e lo stile, che già nella Liberata presentava numerosi virtuosismi manieristici, viene ora appesantito da artifici retorici ormai pienamente barocchi. Il risultato di questo lavoro più che decennale costituisce la Gerusalemme conquistata, pubblicata a Roma nel 1593, in 24 libri, con dedica non più ad Alfonso d Este ma al cardinale Cinzio Aldobrandini. Si tratta, a tutti gli effetti, di un opera diversa dalla Liberata. LE TAPPE PRINCIPALI DELLA COMPOSIZIONE DELL OPERA 1559-1560 Composizione di 116 ottave dell incompiuto Gierusalemme, che può essere considerato il primo approccio alla materia dell opera. 1575 Termine della prima stesura, con il titolo Goffredo, sottoposta al giudizio critico di vari lettori di fiducia, ai quali Tasso chiede di verificare che il testo rispetti i princìpi della Controriforma. 1581 Pubblicazione dell opera, a cura di Angelo Ingegneri, con il titolo Gerusalemme liberata, apposto dall editore. Sono 20 canti per un totale di 1917 ottave. Nello stesso anno esce la prima edizione autorizzata, a cura di Febo Bonnà. 1584 Tra le numerosissime edizioni, testimonianza di un successo immediato, quella a cura di Scipione Gonzaga è considerata particolarmente attendibile, in quanto derivata da manoscritti originali. 1593 Edizione, autorizzata dal poeta, della Gerusalemme conquistata, dopo una profonda revisione del testo della Liberata. L AUTORE / TORQUATO TASSO / 521

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento