T5 - O bella età de l’oro

/ T5 / / Il ricordo di una vita felice / Audio LETTURA O bella età de l oro Aminta, atto I, Coro, vv. 656-723 Nel coro del primo atto dell Aminta, i pastori vagheggiano un tempo mitico: un Eden meraviglioso dove si viveva, in pace, un eterna primavera, la terra produceva spontaneamente delizie e gli uomini godevano liberi e spensierati le gioie dell amore. Ora quel mondo è irrimediabilmente perduto, sopraffatto dalla civiltà, e recuperarlo è impossibile: l esortazione finale ad amare si tinge di malinconia, in un presente soffocato dalle leggi sociali e minacciato dalla precarietà dell esistenza. METRO Canzone di 5 stanze di 13 versi (9 settenari, 4 endecasillabi con schema di rime abCabCcdeeDfF) e un congedo di 3 versi (con rima XyY). 665 670 675 680 656-668 O bella età dell oro, [bella] non solo perché scorreva (sen corse) un fiume di latte e il bosco trasudava miele (stillò mele); non perché le terre producevano i loro frutti senza essere lavorate dall aratro (da l aratro intatte), e i serpenti (angui) strisciavano senza aggressività o veleno (tosco); non perché a quel tempo (allor) nessuna nuvola fosca stendeva il proprio velo oscurando il sole, ma in una primavera continua, che ora passa dalla calura estiva al gelo invernale (s accende e verna), il cielo rideva di luce e di sereno; e non perché le navi forestiere (pino) non portavano mai mercanzia o guerra ad altri paesi; ma sol perché quel vano nome senza soggetto, quell idolo d errori, idol d inganno, quel che dal volgo insano onor poscia fu detto, che di nostra natura l feo tiranno, non mischiava il suo affanno fra le liete dolcezze de l amoroso gregge; né fu sua dura legge nota a quell alme in libertate avvezze, ma legge aurea e felice che natura scolpì: «S ei piace, ei lice . 669-681 ma [bella] solo perché quella parola vuota (vano nome) a cui non corrisponde alcuna sostanza (soggetto), quella falsa e ingannevole divinità (idolo), quella che fu poi chiamata onore dal folle popolo (volgo insano), che lo rese tiranno del nostro istinto (natura), non mescolava i suoi tormenti con i sereni piaceri della schiera degli innamorati (amoroso gregge); e la sua crudele legge non era conosciuta a quelle anime abituate alla libertà, ma esse conoscevano una legge beata (aurea) e felice che la natura ha scolpito: «Tutto ciò che piace è lecito («S ei piace, ei lice ). 668 merce: il commercio è visto come un incentivo alla competizione e al guadagno, e quindi alla lotta tra le persone e i popoli. 681 scolpì: nell antichità le leggi erano scolpite nella pietra. Le parole valgono stillare Una stilla di sangue o, se si vuole essere poetici, una stilla di rugiada: la semplice goccia può essere nominata anche così, con l eleganza e la bellezza che hanno spesso le parole poco usate. Il significato del verbo stillare è una conseguenza: versare , lasciar ca- 516 / L ET DELLA CONTRORIFORMA E DEL MANIERISMO PARAFRASI 660 O bella età de l oro, non già perché di latte sen corse il fiume e stillò mele il bosco; non perché i frutti loro dier da l aratro intatte le terre, e gli angui errar senz ira o tosco; non perché nuvol fosco non spiegò allor suo velo, ma in primavera eterna, ch ora s accende e verna, rise di luce e di sereno il cielo; né portò peregrino o guerra o merce agli altrui lidi il pino; dere goccia a goccia oppure, quando viene utilizzato in forma intransitiva, uscire e cadere goccia a goccia («L acqua stillava dalla fessura della roccia ). Alla stessa famiglia di stillare appartengono alcuni verbi e sostantivi, tra i quali instillare, distillare e stillicidio. Forma una frase di senso compiuto con ciascuno di essi.

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento