Il magnifico viaggio - volume 2

685 690 695 700 705 710 715 720 Allor tra fiori e linfe traen dolci carole gli Amoretti senz archi e senza faci; sedean pastori e ninfe meschiando a le parole vezzi e susurri, ed ai susurri i baci strettamente tenaci; la verginella ignude scopria sue fresche rose, ch or tien nel velo ascose, e le poma del seno acerbe e crude; e spesso in fonte o in lago scherzar si vide con l amata il vago. 682-694 In quel tempo tra i fiori e i ruscelli (linfe) gli Amorini senza archi né fiaccole (faci) intrecciavano (traen) dolci danze (carole); i pastori e le ninfe sedevano insieme mescolando alle parole tenerezze e sussurri e ai sussurri, baci appassionatamente prolungati (strettamente tenaci); le fanciulle scoprivano senza veli la rosea freschezza della propria carnagione, che ora tengono nascosta sotto gli abiti, e le rotondità (poma) del seno ancora acerbe e immature per la giovinezza; e spesso si vedeva l innamorato (il vago) scherzare con l amata presso una fonte o un lago. Tu prima, Onor, velasti la fonte de i diletti, negando l onde a l amorosa sete; tu a begli occhi insegnasti di starne in sé ristretti, e tener lor bellezze altrui secrete; tu raccogliesti in rete le chiome a l aura sparte; tu i dolci atti lascivi festi ritrosi e schivi; a i detti il fren ponesti, a i passi l arte; opra è tua sola, o Onore, che furto sia quel che fu don d Amore. 695-707 Tu per primo, Onore, hai nascosto la fonte dei piaceri, negando l acqua (l onde) alla sete d amore; tu hai insegnato ai begli occhi a stare abbassati per pudore (ristretti), e a tenere le loro bellezze inaccessibili (secrete) agli altri; tu hai raccolto in una reticella i capelli sparsi all aria (le chiome a l aura sparte); tu hai reso restii e schivi i dolci atti d amore; alle parole (detti) hai posto il controllo, all incedere (a i passi) una maniera artificiosa (l arte); è solo opera tua, o Onore, che oggi sia considerato un furto quello che un tempo era un dono dell Amore. E son tuoi fatti egregi le pene e i pianti nostri. Ma tu, d Amore, e di Natura donno, tu domator de Regi, che fai tra questi chiostri, che la grandezza tua capir non ponno? Vattene, e turba il sonno a gl illustri e potenti: noi qui, negletta e bassa turba, senza te lassa viver ne l uso de l antiche genti. Amiam, ché non ha tregua con gli anni umana vita, e si dilegua. 708-720 Tue imprese meravigliose (fatti egregi) sono le sofferenze e i nostri pianti. Ma tu, signore (donno) dell Amore e della Natura, tu, dominatore dei re (domator de Regi), che cosa fai in questi luoghi appartati che non possono contenere (capir non ponno) la tua grandezza? Vattene, e turba il sonno agli uomini famosi e ai potenti: lascia noi, gente (turba) umile e rozza, vivere qui, senza la tua presenza, secondo il libero costume dei popoli antichi. Amiamo, poiché la vita umana non si ferma con gli anni, e fugge via. Amiam, ché l Sol si muore e poi rinasce: a noi sua breve luce s asconde, e l sonno eterna notte adduce. 721-723 Amiamo, poiché il sole muore e poi risorge: a noi la sua breve luce si nasconde, e il sonno [della morte] porta (adduce) la notte eterna. 683 carole: balli di più persone che si eseguono tenendosi per mano e girando in cerchio, generalmente accompagnati dalla musica e dal canto. 710 donno: latinismo da dominus. 716-717 negletta e bassa turba: in tal mo- do definiscono sé stessi gli abitanti delle selve che stanno recitando il coro. L AUTORE / TORQUATO TASSO / 517

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento