«Prendere il manco tristo per buono» ovvero I cittadini

AME VERSO L ES O T A T S DI «Prendere il manco tristo per buono ovvero I cittadini intelligenti hanno a cuore il bene pubblico e fanno sentire la propria voce Analisi e interpretazione di un TESTO ARGOMENTATIVO Il politologo Maurizio Viroli (n. 1952) trae dagli scritti di Machiavelli spunti per una riflessione sul problema del rapporto spesso conflittuale tra i cittadini e i loro rappresentanti nella società di oggi. 5 10 15 20 25 30 35 Machiavelli ha vissuto la fine della Repubblica fiorentina, la nascita e il consolidamento del regime dei Medici, il rafforzamento del dominio straniero sull Italia. Da queste drammatiche esperienze ha ricavato preziosi insegnamenti di saggezza politica, primo fra tutti che quando i cittadini non sono più in grado di assolvere i loro doveri o perché sono pigri, o perché sono corrotti, o perché si ritengono troppo furbi, accade inevitabilmente che qualche uomo potente e scaltro si faccia signore e corrompa la libertà. Soltanto i cittadini comuni, non i potenti, hanno interesse a difendere la libertà repubblicana. Mentre i primi non vogliono essere oppressi, i secondi vogliono dominare. Machiavelli ci offre questo consiglio riflettendo sulla storia di Roma nel periodo repubblicano. «E venendo alle ragioni, dico, pigliando prima la parte de Romani, come e si debbe mettere in guardia coloro d una cosa, che hanno meno appetito di usurparla. E sanza dubbio, se si considerrà il fine de nobili e degli ignobili, si vedrà in quelli desiderio grande di dominare, ed in questi solo desiderio di non essere dominati; e, per conseguente, maggiore volontà di vivere liberi, potendo meno sperare di usurparla che non possono i grandi: talché essendo i popolari preposti a guardia d una libertà, è ragionevole ne abbiano più cura; e non la potendo occupare [conquistare] loro, non permettino che altri la occupi (Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, I. 5; d ora in avanti Discorsi). Uno dei mezzi che abbiamo a disposizione per controllare i governanti, e per far capire ai potenti che abbiamo a cuore il bene comune, è il voto. Quando gli uomini potenti vedono che i cittadini non votano e non hanno a cuore il bene comune, si persuadono di poter facilmente imporre la loro volontà con la forza o con l inganno, o con l una e l altro. Per evitare di perdere la libertà, ci insegna il nostro Consigliere, è necessario che i cittadini tengano le loro mani sulla Repubblica («ciascheduno vi averà sopra le mani ) e sappiano quello che devono fare e di chi si devono fidare («ciascuno saperrà quello ch egli abbi a fare, e in che gli abbi a confidare ; Discursus florentinarum rerum). Vuol dire che se vogliamo vivere liberi e sicuri, dobbiamo essere vigili e attenti, per impedire che le mani sullo Stato e sulla città le mettano coloro che vogliono farsene padroni per trarne denaro e privilegi. Oltre al voto, i cittadini possono e devono usare anche le pubbliche manifestazioni, soprattutto quando i governanti vogliono imporre leggi che offendono i fondamentali diritti di libertà. Unico, forse, fra gli scrittori politici antichi e del suo tempo, Machiavelli loda i conflitti sociali perché ritiene che rafforzino la libertà. Se il popolo ha la forza di scendere in piazza e alzare la voce, i potenti L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 429

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento