Il magnifico viaggio - volume 2

La simulazione e l opinione pubblica Gli artifici di uno stile perentorio La conclusione scandalosa richiede coraggio intellettuale. Machiavelli infatti sceglie di andare fino in fondo al ragionamento (ardirò di dire questo, r. 38), distinguendo ciò che vale per gli uomini chiamati buoni (r. 44) e ciò che vale per uno principe e massime uno principe nuovo (rr. 42-43): per quest ultimo è doveroso parere pietoso e religioso, ed essere, ma, se le circostanze lo richiedono, diventare il contrario (rr. 40-42). Il principe non deve agire secondo un codice precostituito, ma assecondare e venti della fortuna e la variazione delle cose (rr. 46-47): conclusione, certo, amara, ma inevitabile, data la vera realtà degli uomini, ribadita ancora alla fine del capitolo. Per la maggior parte essi, secondo Machiavelli, iudicano più alli occhi che alle mani (r. 53): non sono altro che vulgo (r. 61), cioè una massa informe senza discernimento e perciò incline a essere soggiogata dalla propaganda. Le scelte stilistiche La perentorietà delle affermazioni contenute in questo capitolo va di pari passo con la chiarezza con cui sono esposte. Non a caso Machiavelli si appella direttamente ai lettori, chiamandoli in causa con il voi (Dovete adunque sapere, r. 7). L espediente serve a esprimere l urgenza degli assunti e la logicità dei passaggi del discorso. Ecco spiegati l uso di periodi brevi e secchi, caratterizzati dal tono definitivo di una massima proverbiale (non partirsi dal bene, potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato, rr. 47-48; e nel mondo non è se non vulgo, rr. 60-61), e il ricorso a congiunzioni con valore conclusivo (dunque, adunque, però con il significato di perciò , pertanto ). Del resto, verbi, termini e nessi sintattici esprimono il senso della necessità e del dovere (è necessario, bisogna; presenza di imperativi e di esortativi). In questa direzione va anche l immagine metaforica del centauro, che indica l obbligo per un principe di coniugare la natura umana e quella animalesca della politica (bisogna a uno principe saper usare l una e l altra natura, rr. 14-15). Quest ultima, secondo lo schema dilemmatico caro all autore, si esplica in un altra coppia metaforica: il leone e la volpe, simboli rispettivamente della forza e dell astuzia. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Dopo aver letto il capitolo, rispondi alla domanda che lo introduce: in che modo la parola data deve essere mantenuta dai principi? 2 Perché il principe deve essere al tempo stesso volpe e leone? 3 Quali limiti presenta il ricorso alla crudeltà e alla durezza? tenere lo stato: e mezzi sempre fieno iudicati onorevoli e da ciascuno saranno laudati (rr. 58-59). SVILUPPARE IL LESSICO 6 ANALIZZARE 4 Rintraccia nel testo i termini (verbi, sostantivi, aggettivi) che rimandano all area semantica della necessità. INTERPRETARE 5 Spiega e commenta le seguenti espressioni contenute nel testo: si vede per esperienzia (r. 3); a uno principe è necessario sapere bene usa re la bestia e lo uomo (r. 10); non partirsi dal bene, potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato (rr. 47-48); Facci dunque uno principe di vincere e man- Come emblemi dell astuzia e della forza, Machiavelli usa due animali, la volpe e il leone, a cui tali caratteristiche sono state associate fin dai tempi delle favole di Esopo. A quali altri vizi e virtù sono associati i seguenti animali (in particolare nel gergo politico)? lupo pecora coniglio serpente falchi e colombe SCRIVERE PER... ARGOMENTARE 7 Nella sua analisi realistica, Machiavelli sostiene che il principe è spesso necessitato a venir meno alla parola data. Spostando l attenzione sulla dimensione privata, rifletti se esistano dei casi in cui è possibile, se non approvare, almeno giustificare l assenza di lealtà. Scrivi un testo argomentativo di circa 30 righe. L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 385

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento