Il magnifico viaggio - volume 2

30 35 40 45 50 55 mostrare quante pace, quante promisse sono state fatte irrite26 e vane per la infidelità de principi: e quello che ha saputo meglio usare la golpe, è meglio capitato.27 Ma è necessario questa natura saperla bene colorire ed essere gran simulatore e dissimulatore: e sono tanto semplici28 gli uomini, e tanto ubbidiscono alle necessità presenti,29 che colui che inganna troverrà sempre chi si lascerà ingannare. Io non voglio delli esempli freschi30 tacerne uno. Alessandro sesto31 non fece mai altro, non pensò mai ad altro che a ingannare uomini, e sempre trovò subietto32 da poterlo fare: e non fu mai uomo che avessi maggiore efficacia in asseverare, e con maggiori iuramenti affermassi una cosa, che la osservassi meno;33 nondimeno sempre gli succederno gl inganni ad votum,34 perché conosceva bene questa parte del mondo. A uno principe adunque non è necessario avere in fatto35 tutte le soprascrit36 te qualità, ma è bene necessario parere37 di averle; anzi ardirò di dire questo: che, avendole e osservandole sempre, sono dannose, e, parendo di averle, sono utili; come parere pietoso, fedele, umano, intero,38 religioso, ed essere: ma stare in modo edificato con lo animo che, bisognando non essere, tu possa e sappia diventare il contrario.39 E hassi a40 intendere questo, che uno principe e massime uno principe nuovo non può osservare tutte quelle cose per le quali gli uomini sono chiamati buoni, sendo spesso necessitato, per mantenere lo stato, operare contro alla fede, contro alla carità, contro alla umanità, contro alla religione.41 E però bisogna42 che egli abbia uno animo disposto a volgersi secondo che e venti della fortuna e la variazione delle cose gli comandano; e, come di sopra dissi, non partirsi43 dal bene, potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato.44 Debbe adunque uno principe avere gran cura che non gli esca mai di bocca cosa che non sia piena delle soprascritte cinque qualità; e paia, a udirlo e vederlo, tutto pietà, tutto fede, tutto integrità, tutto umanità, tutto religione: e non è cosa più necessaria a parere di avere, che questa ultima qualità.45 E li uomini in universali46 iudicano più alli occhi che alle mani; perché tocca a vedere a ognuno, a sentire a pochi:47 ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se ; e quelli pochi non ardiscono opporsi alla opinione di molti che abbino la maestà 26 irrite: senza valore (latinismo). 27 è meglio capitato: ha ottenuto risul- tati migliori. 28 semplici: ingenui. 29 ubbidiscono presenti: si concentrano solo sulla realtà presente senza guardare avanti. 30 freschi: recenti. 31 Alessandro sesto: Rodrigo Borgia, padre naturale di Cesare e pontefice dal 1492 al 1503. 32 subietto: materia; gli uomini ingenui che si lasciano ingannare non mancano mai. 33 e non fu meno: non ci fu mai uomo che avesse maggiore capacità di promettere (asseverare) e che garantisse un impegno con promesse più solenni e che meno lo mantenesse. 34 gli succederno ad votum: tutti i suoi inganni si risolsero sempre secondo i suoi desideri (ad votum, latino). 35 in fatto: di fatto. 36 soprascritte: il riferimento è alle qua- lità moralmente positive elencate nel capitolo XV ( T6, p. 377). 37 parere: dare l impressione. 38 intero: integro, tutto d un pezzo. 39 stare contrario: avere un inclinazione d animo tale che, nella necessità di non essere (come sarebbe auspicabile: cioè pietoso, fedele ecc.), tu possa e sappia comportarti in modo opposto. 40 hassi a: si ha da, nel senso di si deve . 41 contro alla fede religione: l anafora della preposizione contro sottolinea la consapevolezza di affermare qualcosa di scandaloso, che va contro la morale tradizionale. 42 E però bisogna: e perciò è necessario. 43 partirsi: allontanarsi. 44 necessitato: se costretto dalle condizioni a farlo. 45 questa ultima qualità: vale a dire la religiosità. 46 in universali: in generale (latino). 47 iudicano pochi: giudicano più in base a ciò che vedono (alle apparenze) che a ciò che toccano con mano (alla sostanza); tutti infatti sono capaci di vedere, pochi sono capaci di capire (sentire). Le parole valgono integrità L integrità è lo stato di una cosa che possiede tutte le sue parti, elementi e attributi, che conserva intatta la propria natura e che non ha subìto danni, lesioni o diminuzioni: può essere l integrità del territorio nazionale, da preservare dagli attacchi stranieri, quella della lingua, da salvaguardare dalle contaminazioni delle parole forestiere, o semplicemente quella di un pacco che intendiamo spedire a un amico. Ma l integrità può avere anche un valore morale e designare un individuo incorrotto e onesto. Siamo così disposti a riconoscere la rettitudine di una persona che opera o lavora in modo ineccepibile che spesso la designiamo con il superlativo di integro, che però non si forma con il consueto suffisso -issimo. Scrivi la forma corretta ed elenca altri aggettivi, di origine latina, che si costruiscono allo stesso modo. L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 383

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento