T4 - I principati nuovi che si acquistano con le armi

I principati nuovi che si acquistano con le armi proprie e la virtù / T4 / RISCRITTURA in italiano moderno di Piero Melograni Il Principe, VI In questo capitolo Machiavelli affronta un tema centrale dell opera: la formazione dello Stato nuovo. Gli esempi, desunti dalla Storia e dalla leggenda, sono rappresentati dalle grandi personalità giunte al potere grazie alla virtù e a milizie proprie. / Le virtù del principe / 5 10 15 20 DE PRINCIPATIBUS NOVIS QUI ARMIS PROPRIIS ET VIRTUTE ACQUIRUNTUR Non si maravigli alcuno se, nel parlare che io farò de principati al tutto nuovi e di principe e di stato,1 io addurrò grandissimi esempli. Perché, camminando gli uomini sempre per le vie battute da altri e procedendo nelle azioni loro con le imitazioni, né si potendo le vie d altri al tutto tenere2 né alla virtù di quegli che tu imiti aggiugnere,3 debbe uno uomo prudente entrare sempre per vie battute da uomini grandi, e quegli che sono stati eccellentissimi imitare: acciò che, se la sua virtù non vi arriva, almeno ne renda qualche odore;4 e fare come gli arcieri prudenti,5 a quali parendo el loco dove desegnano ferire troppo lontano,6 e conoscendo fino a quanto va la virtù7 del loro arco, pongono la mira assai più alta che il luogo destinato, non per aggiugnere con la loro freccia a tanta altezza,8 ma per potere con lo aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro. Dico adunque che ne principati tutti nuovi, dove sia uno nuovo principe, si truova a mantenergli più o meno difficultà secondo che più o meno è virtuoso colui che gli acquista. E perché questo evento, di diventare di privato9 principe, presuppone o virtù o fortuna, pare che l una o l altra di queste dua cose mitighino in parte molte difficultà;10 nondimanco,11 colui che è stato meno in su la fortuna si è mantenuto più.12 Genera ancora facilità essere el principe constretto, per non avere altri stati, venire personalmente ad abitarvi.13 Ma per venire a quegli che per propria virtù e non per fortuna sono diventati principi, dico che e più eccellenti sono Moisè, Ciro, Romulo, Teseo14 e simili. E benché di Moisè non si debba ragionare,15 sendo suto16 uno mero esecutore delle 1 e di principe e di stato: sia come dina- stia, sia come tipo di governo. 2 né si potendo tenere: non potendosi ripercorrere in maniera identica le strade battute da altri. 3 aggiugnere: giungere. 4 acciò che odore: affinché, anche se il suo valore non è pari al loro, ne porti almeno qualche traccia (odore). 5 prudenti: assennati. 6 parendo lontano: sembrando loro troppo lontano il bersaglio (loco) che vogliono colpire con la freccia. 7 la virtù: la potenza. 8 per aggiugnere altezza: per raggiungere una così grande altezza. 9 di privato: da privato cittadino. 10 mitighino difficultà: appianino almeno in parte le molte difficoltà che il principe incontra. 11 nondimanco: ciò nonostante. 12 colui che più: chi si è basato di me- no sulla fortuna (cioè ha confidato più nel proprio valore) ha conservato il potere (si è mantenuto) più a lungo. 13 Genera abitarvi: è un ulteriore aiuto (nel conservare il potere) il fatto che il principe, non possedendo altri Stati, sia costretto a risiedere nello Stato (da lui governato). 14 Moisè Teseo: Mosè (XIII sec. a.C.) è, nella Bibbia, liberatore e legislatore del popolo ebraico; Ciro fondò nel VI secolo a.C. la monarchia persiana; Romolo è il leggendario primo re di Roma; Teseo è il mitico re di Atene e uccisore del Minotauro. 15 benché ragionare: sebbene non si possa prendere come esempio Mosè. 16 sendo suto: essendo stato. 362 / UMANESIMO E RINASCIMENTO Le parole valgono mero I Romani indicavano con l aggettivo merus ciò che non veniva mescolato con altre sostanze, per esempio il vino non stemperato con l acqua. Nell uso odierno definiamo mero (anteponendolo a un sostantivo per restringerne il significato) tutto ciò che è puro e semplice, vero e proprio: quando ci capita qualcosa «per mero caso , vuol dire che è stata proprio una coincidenza, e nient altro. Individua, tra le seguenti, l espressione in cui sarebbe scorretto sostituire l aggettivo in corsivo con mero: «Mia figlia gioca a calcio per puro divertimento ; «L equivoco è sorto a causa di un banale errore di traduzione ; «Perdonami, i miei sentimenti nei tuoi confronti sono sinceri ; «Ho sbagliato ma è stata una semplice svista .

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento