Il magnifico viaggio - volume 2

e Vasilij Kandinskij, Il Cavaliere Azzurro (particolare), 1903. Zurigo, collezione privata. e Piero Fornasetti, Casa di Carte, 1960. VIDEO Una nestra su Italo Calvino La rappresentazione ironica della condizione umana Il riferimento all autore del Furioso è suffragato dalle predilezioni di Calvino lettore, che approfondisce la conoscenza dell universo ariostesco. Ciò è visibile soprattutto nella stesura della trilogia de I nostri antenati: Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e soprattutto Il cavaliere inesistente (1959). Durante gli anni che lo vedono impegnato nella composizione di questi romanzi, Calvino mette a punto un intervento teorico di grande importanza, intitolato Il midollo del leone (1955), nel quale il debito verso Ariosto si precisa puntualmente. Leggiamo questo brano: Le cose che la letteratura può ricercare e insegnare sono poche ma insostituibili: il modo di guardare il prossimo e se stessi, il porre in relazione fatti personali e fatti generali, di attribuire valore a piccole cose o a grandi, di considerare i propri limiti e vizi e gli altrui, di trovare le proporzioni della vita, e il posto dell amore in essa, e la sua forza e il suo ritmo, e il posto della morte, il modo di pensarci o non pensarci; la letteratura può insegnare la durezza, la pietà, la tristezza, l ironia, l umorismo, e tante altre di queste cose necessarie e difficili. Al pari del suo modello, Calvino indaga il rapporto tra l uno e il molteplice, tra ordine e disordine, valorizza il gioco fantastico insito nell inventare storie, insegue lo scarto ironico per illuminare le difficoltà e le incongruenze dell esistenza, la leggerezza disincantata per ragionare sulla condizione umana. In particolare, Il cavaliere inesistente ci porta nel mondo dei cavalieri di Carlo Magno: il protagonista, Agilulfo, è un paladino impeccabile e ligio al suo dovere, che però non esiste: la sua armatura è vuota, non contiene nulla se non una voce e una volontà. La narratrice delle sue imprese si chiama Suor Teodora, ma sotto i panni della monaca si nasconde una guerriera di nome Bradamante, come l omonima eroina ariostesca, in omaggio a uno dei tanti, neanche troppo segreti legami intertestuali con il poema rinascimentale. Nei due brani che riproduciamo, Suor Teodora, ormai passata dal fragore dei campi di battaglia al silenzio del convento, riflette sulla propria esperienza e soprattutto sul processo di comprensione della vita che può avvenire solo mediante la scrittura. c Gustave Doré, La maga Melissa appare a Bradamante, 1877. L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 323

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento