D5 - La riscoperta di codici nel monastero di San Gallo

DOCUMENTO 5 Audio LETTURA La riscoperta di codici nel monastero di San Gallo Poggio Bracciolini, Epistole Nato nel 1380 a Terranuova, oggi Terranuova Bracciolini, nell attuale provincia di Arezzo, Poggio è costretto dall esiguo patrimonio della famiglia a trasferirsi a Firenze, dove si guadagna da vivere come copista. Qui conosce alcuni dei più importanti umanisti, soprattutto Coluccio Salutati, il più anziano di loro, che ne apprezza l acume e la bella grafia e si adopera per assicurargli un posto nella curia romana. L interessamento dell influente maestro permette a Bracciolini di farsi strada nella cancelleria papale fino a ottenere, nel 1410, la carica di segretario apostolico. Con questo ruolo egli viaggia in tutta Europa, in particolare in Germania e Francia, ma agli incarichi ufficiali preferisce l esplorazione dei monasteri a caccia di manoscritti. Scopre così un esemplare integro dell Institutio oratoria di Quintiliano, parte degli Argonautica di Valerio Flacco, le Silvae di Stazio, il De rerum natura di Lucrezio, otto orazioni ciceroniane e altre opere minori. Nel 1453 l autore torna a Firenze, divenendo cancelliere della Repubblica. Dotato di fantasia arguta, raccoglie tra il 1438 e il 1452 una ricca serie di aneddoti e novelle nel Liber facetiarum (Facezie). Muore a Firenze nel 1459. L autore Presentiamo qui, in traduzione italiana, un brano di una lettera scritta da Bracciolini il 15 dicembre 1416 all amico umanista Guarino Veronese (1374-1460) per informarlo del recupero dell Institutio oratoria di Quintiliano, retore romano del I secolo d.C., allora conosciuta solo per frammenti. Il tono è entusiastico e contagioso: più che di una scoperta, si è trattato della liberazione di un recluso! Il codice antico, mancante di alcune parti e corrotto, viene umanizzato, considerato alla stregua di persona viva. Il testo appare come un prigioniero: liberarlo è un atto di civiltà. Sul piano retorico, è una personificazione o una metonimia, ma per gli umanisti ritrovare un classico significa davvero ridare vita, voce e corpo all autore. Riaffiora la polemica contro il Medioevo, qui incarnato dalle oscure biblioteche monastiche, prigioni degli autori antichi. Molti essendo stati gli autori latini, come sai, egregi nell arte di perfezionare e adornare il discorso, fra tutti illustre ed eccellente fu M. Fabio Quintiliano, il quale così chiaramente e compiutamente, con diligenza somma, espone le doti necessarie a formare un oratore perfetto, che non mi sembra gli manchi cosa alcuna, a mio giudizio, per raggiungere una somma dottrina o una singolare eloquenza. [ ] Ma egli presso di noi italiani era così lacerato, così mutilato, per colpa, io credo, dei tempi, che in lui non si riconosceva più aspetto alcuno, abito alcuno d uomo. [ ] Un caso fortunato per lui, e soprattutto per noi, volle che, mentre ero ozioso a Costanza,1 mi venisse il desiderio di andare a visitare il luogo dove egli era tenuto recluso. V è infatti, vicino a quella città, il monastero di S. Gallo, a circa venti miglia. Perciò mi recai là per distrarmi, ed insieme per vedere i libri di cui si diceva vi fosse un gran numero. Ivi, in mezzo a una gran massa di codici che sarebbe lungo enumerare, ho trovato Quintiliano ancor salvo ed incolume, ancorché tutto pieno di muffa e di polvere. Quei libri infatti non stavano nella biblioteca, come richiedeva la loro dignità, ma quasi in un tristissimo ed oscuro carcere, nel fondo di una torre, in cui non si caccerebbero neppure dei condannati a morte. Ed io son certo che chi per amore dei padri andasse esplorando con cura gli ergastoli in cui questi grandi son chiusi, troverebbe che una sorte uguale è capitata a molti dei quali ormai si dispera. 1 Costanza: città della Germania, dove tra il 1414 e il 1418 si svol- se un concilio della Chiesa cattolica, a cui partecipò lo stesso Bracciolini al seguito dell antipapa Giovanni XXIII. L EPOCA E LE IDEE / 31

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento