Il magnifico viaggio - volume 2

richiamò Orlando, lui chiamò non manco; e nel palazzo il fe ritornar anco. (quale richiamò) Orlando chiamò anche (non manco) lui; e fece rientrare anche lui nel palazzo. 20 Una voce medesma, una persona 130 che paruta era Angelica ad Orlando, parve a Ruggier la donna di Dordona, che lo tenea di sé medesmo in bando. Se con Gradasso o con alcun ragiona di quei ch andavan nel palazzo errando, 135 a tutti par che quella cosa sia, che più ciascun per sé brama e desia. ottava 20 Quella stessa voce (Una voce medesma), quella stessa persona (una persona) che era sembrata Angelica a Orlando, sembrò a Ruggiero la donna di Dordona, che lo faceva stare fuori di sé (tenea di sé medesmo in bando). Se parla (ragiona) con Gradasso o con qualcuno di quelli che andavano vagando (errando) nel palazzo, a tutti sembra che la cosa che a loro appare sia ciò che ciascuno cerca e desidera di più per sé. 21 Questo era un nuovo e disusato incanto ch avea composto Atlante di Carena, perché Ruggier fosse occupato tanto 140 in quel travaglio, in quella dolce pena, che l mal influsso n andasse da canto, l influsso ch a morir giovene il mena. Dopo il castel d acciar, che nulla giova, e dopo Alcina, Atlante ancor fa pruova. 131 donna di Dordona: Bradamante, figlia di Amone, duca di Dordona. 138 Carena: monte dell Africa nord-occidentale. ottava 21 Questo era uno straordinario e inusitato incantesimo (nuovo e disusato incanto) che Atlante di Carena aveva preparato (avea composto) affinché (perché) Ruggiero fosse occupato tanto in quell affanno, in quella dolce pena, che l infausto destino ( l mal influsso) cadesse lontano da lui (n andasse da canto), il destino che conduce Ruggiero (il mena) a morire giovane. Dopo il castello d acciaio che non è servito a nulla (nulla giova), e dopo Alcina, Atlante ci prova nuovamente (ancor fa pruova). 143-144 Dopo pruova: Atlante cioè pro- va ancora a proteggere Ruggiero dal suo destino. Qui Ariosto fa riferimento ai precedenti tentativi di sottrarre Ruggiero alla morte, prima segregandolo in un castello sui Pirenei (canto IV), poi facendolo prigioniero delle seduzioni della maga Alcina (canto VI). DENTRO IL TESTO La magia del palazzo La ricerca impossibile I contenuti tematici Inseguendo Angelica, Orlando si ritrova in un misterioso castello. Ma non è l unico: tutti i cavalieri, sia cristiani sia musulmani, vi finiscono attratti, ciascuno impegnato in una qu te, cioè in una ossessiva ricerca di un oggetto o di una persona desiderata. Com è possibile e perché ciò avviene? Sul luogo in cui approdano grava un incantesimo, uno dei tanti partoriti dalla fervida mente di Ariosto. Il palazzo, finemente lavorato, non è nient altro infatti che un edificio magico, come le grotte, le isole, le fontane che popolano l universo del poema. Si tratta di una trappola: un prodigio messo in atto da un mago, Atlante, per tenere impegnati i più famosi guerrieri e impedire loro di uccidere il suo pupillo Ruggiero, altrimenti destinato a una morte prematura. In realtà, Orlando insegue un fantasma: ha visto la donna amata rapita da un misterioso cavaliere, rifugiatosi poi nel palazzo. O meglio, crede di aver visto così, come, poco dopo, crede di aver ascoltato le voci di invocazione e di richiamo della ragazza: di fatto egli ha semplicemente proiettato davanti a sé ciò che desidera, ovvero l immagine di Angelica, illudendosi di poterla afferrare. Al tempo stesso, non dubita dell autenticità di quell apparizione: si inoltra fulminando (v. 41) nelle stanze della dimora, setaccia ogni ambiente di un vero e proprio labirinto fatto apposta per depistare, confondere e rendere vana ogni ricerca. Orlando non si arrende: il suo è un movimento circolare, un errare inevitabilmente inconcludente, come lascia intendere il narratore, che indica ripetutamente le coordinate L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 285

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento