Il magnifico viaggio - volume 2

Sacripante innamorato e umiliato Ecco però giungere un altro cavaliere. Si tratta di Sacripante, già presente nell Orlando innamorato, ma lì con un carattere più eroico; nel poema di Boiardo infatti era un amante fedele ma sfortunato della bella Angelica, la cui verginità aveva difeso nell assedio di Albraccà. Qui viene rappresentato come un cavaliere triste e lamentoso, a causa dell amore non corrisposto da parte della giovane. Angelica vede in lui una guida fidata che poL attrice Barbara De Rossi interpreta Bradamante nella versione trà ricondurla al paese pacinematografica del Furioso. Storie d armi e d amore (diretto da terno e perciò gli racconta Giacomo Battiato nel 1983). ciò che le è successo dal giorno in cui egli si era allontanato da lei. Saputo che Orlando non ha offeso, ma anzi ha custodito l onore della ragazza, Sacripante decide di riconquistarla al proprio amore, cogliendo quel fiore che il cavaliere d Anglante era stato così sciocco da lasciarsi sfuggire. a questo punto che il narratore riserva a Sacripante un avventura degradante che non solo vanifica i suoi propositi amorosi ma ne distrugge la fama di possente cavaliere. Dopo averne sottolineato la sofferenza di innamorato infelice con massiccio uso di stereotipi petrarcheschi in chiave patetica (agghiacci et ardi, v. 65; rode e lima, v. 66), Ariosto lo espone con divertita spietatezza a una doppia umiliazione: dinanzi agli occhi della donna amata (presente al duro caso, v. 264) Sacripante è inizialmente disarcionato al primo assalto da un altro cavaliere, rimanendo schiacciato sotto il proprio cavallo; successivamente viene informato da un messaggero che ad abbatterlo è stata una donna, la guerriera Bradamante, anche lei al pari di tutti gli altri personaggi del poema alla ricerca del proprio oggetto del desiderio, il futuro sposo Ruggiero. Senza parole, mortificato per aver subìto un indecoroso colpo alla propria virilità, al povero cavaliere saraceno non resta che salire sul cavallo con Angelica, rimandando a tempi migliori la realizzazione del proprio desiderio di sedurla. Il ritratto di Angelica Nel brano vediamo in azione Angelica, della quale il poeta sottolinea alcuni elementi psicologici e caratteriali. La sua fuga è quasi la conseguenza di un radicato atteggiamento interiore, chiaramente espresso negli ultimi due versi dell ottava 49, dove la donna viene definita come colei c ha tutto il mondo a sdegno, / e non le par ch alcun sia di lei degno (vv. 135-136). In altre parole, la caratteristica principale di Angelica sembra essere il suo disprezzo per tutti coloro che la corteggiano, in quanto convinta che nessuno possa essere degno di lei, adeguato al suo livello. Un altro suo tratto che emerge è la scaltra freddezza. Qui la donna asseconda Sacripante solo a parole, mentre in realtà ha intenzione di servirsene per difendersi dagli altri pretendenti che la inseguono. Angelica si comporta sempre nello stesso modo: con un occhio lusinga i suoi spasimanti, con l altro rimane vigile e in guardia. La sostanza dell Angelica ariostesca è dunque fatta di astuzia e di calcolo. Dopo aver colto il suo timore nella scena della fuga e la sua serenità in quella del riposo, ora il lettore si trova a vedere il personaggio mentre gioca la carta della civetteria: è una donna dotata di una certa dose di cinismo, che la spinge a fare di necessità virtù. Così, nell ottava 51, essa ordisce e trama (v. 150) finzione e inganno (v. 149), servendosi di Sacripante per il proprio bisogno (v. 151). Con un entrata in scena decisamente teatrale, Angelica esce dal cespuglio in cui aveva trovato riposo come se fosse una dea della mitologia classica (Diana o Venere, v. 156) che si presenti al pubblico di una di quelle rappresentazioni molto in voga nelle corti del tempo. come se Ariosto volesse sottolineare in tal modo la grande abilità attoriale del suo personaggio. L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 257

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento