Il magnifico viaggio - volume 2

Nel dominio dell imprevisto La narrazione inizia in tal modo sotto il segno dell errore , della falsa presupposizione, dell imprevisto e del rinvio: la sentenza che esprime la vacua speranza di Orlando di far sua la donna amata (ecco il giudicio uman come spesso erra, v. 18) riassume il nodo centrale della concezione ariostesca dell uomo anticipando il principio, morale e narrativo, su cui sarà incentrato tutto il poema. Dalla fuga di Angelica scaturisce il movimento costante di tutti i paladini, mossi al suo inseguimento. Anche i personaggi dei romanzi cavallereschi erano sempre impegnati in un avventurosa ricerca (la qu te), come quella del Santo Graal, ma quelli di Ariosto cercano un oggetto del desiderio materiale e inafferrabile: il loro è un vagare continuo, destinato a essere sempre interrotto e vanificato da un incontro o da un ostacolo, che allontana e rimanda l obiettivo rendendolo sfuggente. 4. Inserisci nella tabella, accanto ai nomi dei personaggi, i loro oggetti del desiderio e gli oppositori che impediscono loro di raggiungerli. Personaggio Oggetto/i del desiderio Oppositore/i Angelica Rinaldo Ferraù La selva, metafora del caos Articolata in sequenze ben individuabili, la narrazione segue la fuga di Angelica in un bosco (v. 47), la caccia di Rinaldo, l incontro con Ferraù, il duello tra i due paladini, di cui la fanciulla approfitta per scappare nuovamente, in un continuo intrecciarsi di apparizioni e scomparse, lungo direzioni diverse che, prima o poi, finiranno per convergere ricreando ulteriori occasioni di scontri, ricerche e avventure. Come un burattinaio che tira i fili dei vari personaggi, Ariosto li fa emergere sulla scena e poi sparire e riapparire improvvisamente, dopo soste e riprese inaspettate. Teatro del loro vorticoso errare è la selva, che però ha ben poco a che vedere con l ambientazione dantesca, allegoria del peccato. Nel Furioso, essa costituisce piuttosto il luogo simbolico del labirinto in cui si svolgono le vicende terrene, la metafora del caos e dell incapacità degli esseri umani di dare un corso razionale e un governo sensato alla propria vita. Tutto sembra, in effetti, nelle mani del caso, che agisce come una forza cieca e indomabile sui personaggi, vanamente protesi a rincorrere desideri irrealizzabili e destinati a percorrere sentieri che non portano a nulla: i paladini cercano di volta in volta Angelica, il cavallo, l elmo, ma spesso si ritrovano a mani vuote al punto di partenza (Pel bosco Ferraù molto s avvolse, / e ritrovassi al fine onde si tolse, vv. 151-152) e in ogni caso frustrati dall inevitabile fallimento delle loro azioni. 5. Il duello tra Rinaldo e Ferraù è, oltre che violento, insensato e autolesionistico. Perché? 6. Individua nel testo tutte le circostanze che nascono per caso e rifletti su quale significato Ariosto attribuisce al dominio della fortuna sugli eventi umani. L intervento ironico del narratore Le scelte stilistiche Sulle avventure dei suoi personaggi vigila, dall alto, il narratore, incline a ricavare sagge riflessioni dagli eventi raccontati. I suoi interventi non si limitano a fare ordine nell intricata matassa della storia, spostando l attenzione da un episodio all altro, ma offrono un controcanto ironico in forma di commento: in tal modo Ariosto fa capolino nel racconto mostrando il proprio coinvolgimento di uomo e di poeta dinanzi ai capricci della fortuna, alla precarietà dell esistenza, alle debolezze e al vano agitarsi degli esseri umani. La sua ironia, in particolare, tende a dissolvere false certezze e ridicole convenzioni, svelando con sorridente bonomia le illusioni e gli inganni che la finzione sociale trasforma in verità assolute. 244 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento