Il magnifico viaggio - volume 2

45 50 55 60 Non tantum menas, lacus o de Garda, bagordum, quando cridant venti circum casamenta Catulli. Sunt ibi costerae freschi, tenerique botiri in quibus ad nubes fumant caldaria centum, plena casoncellis, macaronibus atque foiadis. Ipsae habitant Nymphae super alti montis aguzzum, formaiumque tridant gratarolibus usque foratis. Sollicitant altrae teneros componere gnoccos, qui per formaium rigolant infrotta tridatum, seque revoltantes de zuffo montis abassum deventant veluti grosso ventramine buttae. O quantum largas opus est slargare ganassas, quando velis tanto ventronem pascere gnocco! Squarzantes aliae pastam, cinquanta lavezzos pampardis videas, grassisque implere lasagnis. Atque altrae, nimio dum brontolat igne padella, stizzones dabanda tirant, sofiantque dedentrum, namque fogo multo saltat brodus extra pignattam. Tandem quaeque suam tendunt compire menestram, unde videre datur fumantes mille caminos, milleque barbottant caldaria picca cadenis. Hic macaronescam pescavi primior artem, hic me pancificum fecit Mafelina po tam. 1 Camene: l appellativo romano delle Mu- se; sono grasse, cioè ben pasciute. 2 Melpomene Talia Febo: Melpomene è la musa della tragedia, Talia quella della commedia (e perciò definita minchiona, sciocca); Febo, cioè Apollo, è il dio delle arti, rappresentato con l inseparabile cetra (qui, ironicamente, chitarrina). 3 Parnaso: monte della Grecia, dove si riteneva abitassero le Muse. 4 piva: zampogna; strumento musicale simbolo della poesia pastorale, qui rappresenta la semplicità e la spontaneità della poesia maccheronica. 5 pancifiche: panciute. 6 Gosa Pedrala: nomi comuni femminili, a quel tempo diffusi soprattutto in Lombardia. 7 in un remoto cantone del mondo: è il Paese di Cuccagna o di Bengodi ( p. 190). 8 la caravella di Spagna: si ricordi che Colombo, con le navi spagnole, aveva da TRADUZIONE Mi ha preso la fantasia, più fantastica che mai, di cantare la storia di Baldo con le mie grasse Camene.1 Così altisonante è la sua fama e tanto gagliardo il suo nome che la terra tremando lo ammira e il baratro d Inferno si caga addosso dalla paura. Ma prima conviene che io invochi il vostro soccorso, o Muse che largite l arte maccheronica: come farà la mia gondola a passare in mezzo agli scogli del mare se il vostro patrocinio non l avrà raccomandata? Non detti dunque Melpomene il mio canto, né tanto meno la minchiona Talia, e neanche Febo,2 che sta a grattare la sua chitarrina, poiché, se considero le budelle della mia pancia, le chiacchiere di Parnaso3 non si confanno alla mia piva.4 Soltanto le Muse pancifiche,5 le dotte sorelle, Gosa, Comina, Striazza, Mafelina, Togna, Pedrala,6 vengano a imboccare di gnocchi il loro poeta e gli portino cinque e magari otto catini di polenta. Sono queste le grasse mie dive, le mie Ninfe imbrodolate: la loro dimora, il loro paese e territorio si trovano in un remoto cantone del mondo7 che la caravella di Spagna8 non ha ancora scovato. Una enorme montagna s innalza laggiù fino alle scarpe della Luna:9 se qualcuno volesse paragonarla all Olimpo,10 che è fuori d ogni misura, direbbe che l Olimpo è una collina, non un monte. Là non ci sono le corna11 del Caucaso né la schiena del Marocco né il monte Etna che sputa bruciori di zolfo, e neanche le montagne della Bergamasca, dove si cavano quelle pietre rotonde12 che vedi pirlare13 al mulino quando si macina la biada: là abbiamo scavalcato giogaie che erano poco scoperto l America (1492). 9 alle scarpe della Luna: ai piedi della Luna (iperbole). 10 Olimpo: monte della Grecia, dimora degli dèi. 11 le corna: le vette aguzze. 12 le montagne della Bergamasca rotonde: dai rilievi vicini alla località lombarda di Sarnico si ricavavano pietre da mulino. 13 pirlare: scintillare. LA CORRENTE / L ANTICLASSICISMO / 187

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento