Il magnifico viaggio - volume 2

180 185 190 54 Era già il conte in su l arcion salito, perché, come se mosse il re possente, temendo dal pagano esser tradito, saltò sopra al destrier subitamente; unde rispose con l animo ardito: «Lasciar colei non posso per niente, e, se io potessi ancora, io non vorria; avertila convien per altra via . 55 Sì come il mar tempesta a gran fortuna, cominciarno lo assalto i cavallieri; nel verde prato, per la notte bruna, con sproni urtarno adosso e buon destrieri; e se scorgiano a lume della luna dandosi colpi dispietati e fieri, ch era ciascun di lor forte ed ardito. Ma più non dico: il canto è qui finito. 176 lasciar convienti: ti conviene lasciare. 178 come: non appena. 179 tradito: colpito a tradimento. 181 unde: per cui. 184 avertila via: è necessario che la con- quisti in altro modo. 185 fortuna: fortunale, burrasca. 188 urtarno: fecero scontrare. e buon de- strieri: i valenti cavalli. 189 se scorgiano: si vedevano. 190 dispietati e fieri: spietati e feroci. 191 ch era: poiché era. 192 il canto finito: come lo sceneggiato- re di una fiction dei giorni nostri, Boiardo interrompe il canto nel momento di massima tensione. DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Il rispetto cavalleresco non cancella le differenze Orlando e Agricane interrompono il duello e iniziano a intrattenersi discettando di cose degne e condecente a loro (v. 74). Quasi dimenticando di essere nemici, i due danno vita a una dissertazione che avremmo potuto benissimo immaginare non su un campo di battaglia, sotto il cel stellato (v. 58), ma in un cenacolo umanistico. I temi sono infatti quelli su cui s interrogano e si confrontano i pensatori del Quattrocento: la fede, l educazione, l amore. La momentanea fine delle ostilità è decretata de acordo (v. 65); il riposo rituale al calar della notte avviene senza reciproci sospetti, tanto che i due si distendono sull erba l uno a l altro vicino (v. 69): il tradimento non è nemmeno concepito. Il mito della cavalleria cortese riposa su questi ideali di nobile lealtà e cordiale umanità. Tuttavia, pur in questa atmosfera di civile e fiduciosa convivenza, emergono le profonde differenze che separano i due eroi: Agricane rievoca la propria indisciplinata fanciullezza, vissuta con il mito della forza e del coraggio; Orlando esalta invece i nobili sentimenti e la fede cristiana. Il cavaliere medievale e quello rinascimentale Oltre a celebrare i valori cortesi e di umanistica tolleranza, l incontro tra i due cavalieri permette all autore di rappresentare un modello culturale e antropologico ben presente ai suoi committenti cortigiani. Non a caso, Orlando si contrappone dialetticamente ad Agricane in virtù delle proprie specifiche prerogative umane, sostenendo che, in aggiunta alle armi, le quali son de l omo il primo onore (v. 98), sia da ricercare anche il sapere, che adorna l uomo come un prato il fiore (v. 100). In tal modo viene fornito il ritratto ideale del cavaliere moderno potremmo dire, del cavaliere umanista , raffinato, sensibile e colto (una sorta di controfigura del perfetto cortigiano), mentre il pur valoroso Agricane incarna l archetipo del paladino medievale, che non si dedica alla lettura e alla riflessione, ma solo alla caccia e alla guerra. Agricane infatti riserva soltanto agli intellettuali l oziosa IL GENERE / IL POEMA CAVALLERESCO / 103

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento