Il magnifico viaggio - volume 1

Compito di realtà e Orientamento Indirizzo di ricerca 1 Indirizzo di ricerca 2 Siamo menti narranti Cittadinanza digitale Tutti da bambini abbiamo giocato a fare finta che : abbiamo immaginato di essere animali strani, abbiamo animato bambole e pupazzi, ci siamo mascherati da supereroi, creando da soli le sceneggiature per centinaia di storie. Dopo le fiabe, abbiamo divorato racconti e romanzi: ci siamo appassionati e immedesimati nei personaggi. Siamo istintivamente e culturalmente portati a entrare nella storia e interpretare secondo il nostro vissuto ciò che leggiamo. Quanto tutto questo può influenzare la nostra oggettività quando leggiamo una notizia? Provate a guardare su Youtube una delle tante riproduzioni dell effetto Kule ov: si tratta di un fenomeno cognitivo basato sulle dinamiche di montaggio delle sequenze nei film sperimentato per la prima volta dal cineasta russo Lev Vladimirovi Kule ov negli anni Venti. Esso consiste nell alternare lo stesso primo piano di un attore a diverse situazioni: ciò induce nello spettatore una variazione della percezione visiva, stati d animo diversi e, di conseguenza, interpretazioni diverse. L effetto Kule ov spiega bene come funziona anche la pagina scritta: il lettore interpreta il testo, colmando ciò che manca con la propria capacità immaginativa. Basta poco per influenzare in un senso o nell altro la nostra mente narrante. Il 28 luglio del 2015 la Camera ha redatto un documento dal titolo Diritti e doveri in Internet, che individua una serie di principi generali volti a garantire l esercizio di una cittadinanza digitale rispettosa della libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona. In particolare il documento afferma che «ogni persona ha il diritto che i dati trasmessi e ricevuti in Internet non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente, ricevente, tipo o contenuto dei dati [...] . Per questo è importantissimo che noi per primi siamo ben consapevoli delle informazioni che diffondiamo e impariamo a gestire i flussi di notizie in cui ci imbattiamo. Il Manifesto della comunicazione non ostile, a cura dell associazione Parole O_Stili, è un progetto che nasce proprio spinto da questa urgenza, per sensiblizzare contro la violenza delle parole, per favorire comportamenti rispettosi e civili e per rendere Internet un luogo accogliente per tutti. La carta elenca i seguenti dieci principi di stile, utili a migliorare il proprio comportamento in Rete: 1. Virtuale è reale. Dico o scrivo in Rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. 2. Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. 3. Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. 4. Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. 5. Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. 6. Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. 7. Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. 8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. 9. Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. 10. Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio. 697

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento