Ragazzi, quando un vecchio criticherà i “giovani d’oggi”,

PALESTRA DI SCRITTURA Ragazzi, quando un vecchio criticherà i giovani d oggi , voi citate Boccaccio Analisi e produzione di un TESTO ARGOMENTATIVO Eugenio Cau, un giovane giornalista evidentemente solidale con i suoi coetanei, mette in guardia dalle generalizzazioni sociologiche sulle nuove generazioni. E al proposito cita come esempio la posizione di Giovanni Boccaccio. 5 10 15 20 25 30 35 688 / IL TRECENTO I millennial l hanno quasi scampata. I membri più anziani della generazione del millennio (i nati tra il 1981 e il 2000) hanno superato i trent anni, non possono più essere considerati giovani, e stanno uscendo lentamente dall interesse dei media, degli psicologi da due soldi e dei commentatori da salotto. Nel corso dell ultimo decennio, ogni indagine sociologica e ogni articolo di giornale sui millennial è stato un massacro. Pigri, viziati, svogliati, sdraiati, incapaci di prendersi responsabilità, dotati di una soglia d attenzione da invertebrati: è da anni che tutte le volte che un non millennial esprime la sua opinione sui millennial finisce in una gragnuola di attacchi o di osservazioni pelose. L aggettivo più duro di tutti l hanno trovato gli americani, e condensa in una parola un concetto complesso come solo la lingua inglese sa fare. I millennial sono entitled, termine che non ha traduzione letterale ma significa: questi giovinastri pretendono di avere tutti i diritti senza essersi meritati niente. Questo è ciò che il mondo occidentale ha pensato dei millennial, la peggiore generazione di sempre, negli ultimi anni. Ormai è passata, per fortuna. Perfino i millennial sono diventati grandi. Questo articolo, dunque, non è un avvertimento per i millennial, ma per i loro successori, i nati dopo il Duemila, la generazione Z: ragazzi, sta arrivando anche per voi. Aspettate soltanto che i primi tra voi escano dall università (manca poco: i 2000 hanno 18 anni) e vedrete come i media e i salotti tv vi ridurranno a brandelli. Siete la prima generazione di veri nativi digitali, vi tratteranno come zombi da smartphone, anche voi sarete considerati pigri, ottusi, incapaci di prendervi le vostre responsabilità. E ad attaccarvi, probabilmente, saranno proprio i millennial, passati nel frattempo dall altra parte della barricata. Succederà senza dubbio, la retorica anti giovanile è perenne e inevitabile, specie in una società che invecchia. meglio prepararsi. Per esempio, potreste consigliare ai vostri detrattori la lettura di A Message to Garcia, un pamphlet scritto quasi 120 anni fa (era il 1899) dallo scrittore americano Elbert Hubbard. [...] Hubbard usa come pretesto un episodio della guerra tra Stati Uniti e Spagna per dire che i «giovani uomini d oggi avrebbero bisogno di «una bella raddrizzata , perché i ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro soffrono dell «incapacità o scarsa volontà di concentrarsi su una cosa e di farla e vivono in un mondo in cui «la disattenzione imbecille, la scialba indifferenza e il lavoro svogliato sembrano la norma . Ricorda qualcosa? L attacco di Hubbard ai giovani rimase popolare negli Stati Uniti per decenni, e negli anni Venti fu molto elogiato da Henry Ford, che lo usò per criticare i giovani del suo tempo, anche loro svogliati e disattenti: sempre le stesse critiche. Poco importa che i giovani americani del tempo di Ford, quelli che hanno superato la Grande depressione e vinto la Seconda guerra mondiale, sarebbero stati definiti a posteriori come la Greatest Generation. Si possono citare altri esempi, per esempio le

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento