T11 - Chichibio e le gru

RISCRITTURA in italiano moderno Chichibio e le gru / T11 / di Aldo Busi Decameron, VI, 4 / Una battuta fulminea salva un cuoco bugiardo / Raccontata da Neifile, questa celebre novella ha per protagonista un cuoco bugiardo, non troppo intelligente e pauroso, che però non sa nemmeno lui come con una battuta improvvisata riesce a scampare a un grande pericolo. Siamo nella Sesta giornata, quella dedicata ai motti di spirito, in cui Boccaccio celebra le espressioni pronte e fulminee, frutto di un abile uso della parola, valore esaltato in tutto il Decameron. Chichibio,1 cuoco di Currado Gianfigliazzi,2 con una presta parola a sua salute3 l ira di Currado volge in riso e sé campa dalla mala ventura4 minacciatagli da Currado. Il cuoco Chichibio cucina una gru per il padrone, Currado 5 10 15 Chichibio dà una coscia della gru a una servetta 20 Chichibio si giustifica dicendo che le gru hanno solo una coscia [ ] Currado Gianfigliazzi, sì come ciascuna di voi e udito e veduto puote5 avere, sempre della nostra città è stato notabile6 cittadino, liberale e magnifico, e vita cavalleresca tenendo continuamente in cani e in uccelli s è dilettato, le sue opere maggiori al presente lasciando stare.7 Il quale con un suo falcone avendo un dì presso a Peretola8 una gru ammazzata, trovandola grassa e giovane, quella mandò a un suo buon cuoco, il quale era chiamato Chichibio e era viniziano; e sì gli9 mandò dicendo che a cena l arrostisse e governassela10 bene. Chichibio, il quale come nuovo bergolo era così pareva,11 acconcia12 la gru, la mise a fuoco e con sollecitudine a cuocer la cominciò. La quale essendo già presso che cotta e grandissimo odor13 venendone, avvenne che una feminetta della contrada, la quale Brunetta14 era chiamata e di cui Chichibio era forte innamorato, entrò nella cucina, e sentendo l odor della gru e veggendola pregò caramente Chichibio che ne le15 desse una coscia. Chichibio le rispose cantando e disse: «Voi non l avrì da mi,16 donna Brunetta, voi non l avrì da mi . Di che donna Brunetta essendo turbata,17 gli disse: «In fé di Dio, se tu non la mi dai, tu non avrai mai da me cosa che ti piaccia , e in brieve le parole furon molte;18 alla fine Chichibio, per non crucciar19 la sua donna, spiccata20 l una delle cosce alla gru, gliele diede. Essendo poi davanti a Currado e a alcun suo forestiere21 messa la gru senza coscia, e Currado maravigliandosene, fece chiamare Chichibio e domandollo che fosse divenuta22 l altra coscia della gru. Al quale il vinizian bugiardo subitamente rispose: «Signor mio, le gru non hanno se non una coscia e una gamba . 1 Chichibio: Chichibìo è un nomignolo che deriva dalla voce veneta (a carattere onomatopeico) cicibìo, che significa letteralmente fringuello e per traslato cervello d uccellino , buono a nulla . Si tratta di un personaggio d invenzione. 2 Currado Gianfigliazzi: personaggio storico appartenente a una nobile e ricca famiglia di banchieri. 3 con una presta parola a sua salute: con una battuta pronta detta per salvarsi. 4 sé campa dalla mala ventura: si salva dalle sciagure. 5 puote: può. 6 notabile: ragguardevole. 7 le sue opere lasciando stare: ora (al presente) tralasciando di menzionare le 632 / IL TRECENTO sue opere più importanti (in campo politico ed economico). 8 Peretola: borgo del contado fiorentino. 9 gli: gliela. 10 governassela: la preparasse. 11 come nuovo pareva: sembrava proprio quello strano (nuovo) sempliciotto (bergolo) che era. 12 acconcia: preparata. 13 odor: profumo d arrosto. 14 Brunetta: un personaggio d invenzione. 15 ne le: gliene. 16 Voi non l avrì da mi: voi non l avrete da me (la frase mima il dialetto veneziano). 17 turbata: adirata. 18 in brieve le parole furon molte: insomma litigarono. 19 crucciar: scontentare. 20 spiccata: staccata. 21 a alcun suo forestiere: ad alcuni suoi ospiti. 22 che fosse divenuta: che fine avesse fatto. Le parole valgono sollecitudine «Vi preghiamo di volerci rispondere con cortese sollecitudine : nel linguaggio della burocrazia, formule del genere abbondano. Ma essere solleciti esprime una bella disposizione dell animo: quella di chi si dà cura e si preoccupa con prontezza, diligenza e premura di una persona o di una cosa. La sollecitudine non va confusa con il sollecito: che cosa si indica con questo sostantivo?

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento