Il magnifico viaggio - volume 1

65 70 75 I fratelli scoprono il contenuto del vaso 80 85 90 Lisabetta muore di crepacuore 95 quella in uno asciugatoio inviluppata, e la terra sopra l altro corpo42 gittata, messala in grembo alla fante,43 senza essere stata da alcun veduta, quindi si dipartì44 e tornossene a casa sua. Quivi con questa testa nella sua camera rinchiusasi, sopra essa lungamente e amaramente pianse, tanto che tutta con le sue lagrime la lavò, mille basci dandole in ogni parte. Poi prese un grande e un bel testo, di questi ne quali si pianta la persa45 o il basilico, e dentro la vi mise fasciata in un bel drappo; e poi messavi sù la terra, sù vi piantò parecchi piedi46 di bellissimo bassilico salernetano, e quegli da niuna altra acqua che o rosata o di fior d arancio o delle sue lagrime non innaffiava giammai.47 E per usanza aveva preso di sedersi sempre a questo testo vicina e quello con tutto il suo disidero vagheggiare,48 sì come quello che il suo Lorenzo teneva nascoso: e poi che molto vagheggiato l avea, sopr esso andatasene cominciava a piagnere, e per lungo spazio, tanto che tutto il basilico bagnava, piagnea. Il basilico, sì per lo lungo e continuo studio,49 sì per la grassezza50 della terra procedente dalla testa corrotta51 che dentro v era, divenne bellissimo e odorifero molto; e servando la giovane questa maniera del continuo,52 più volte da suoi vicin fu veduta. Li quali, maravigliandosi i fratelli della sua guasta53 bellezza e di ciò che gli occhi le parevano della testa fuggiti, il disser loro: «Noi ci siamo accorti che ella ogni dì tiene la cotal maniera . Il che udendo i fratelli e accorgendosene, avendonela alcuna volta ripresa e non giovando, nascosamente da lei fecero portar via questo testo; il quale non ritrovando ella con grandissima instanzia54 molte volte richiese, e non essendole renduto, non cessando il pianto e le lagrime, infermò,55 né altro che il testo suo nella infermità domandava. I giovani si maravigliavan forte di questo adimandare, e per ciò vollero vedere che dentro vi fosse; e versata la terra, videro il drappo e in quello la testa non ancora sì consumata, che essi alla capellatura crespa non conoscessero lei essere quella di Lorenzo. Di che essi si maravigliaron forte e temettero non questa cosa si risapesse: e sotterrata quella, senza altro dire, cautamente di Messina uscitisi e ordinato come di quindi si ritraessono,56 se n andarono a Napoli. La giovane non restando57 di piagnere e pure58 il suo testo adimandando, piagnendo si morì, e così il suo disaventurato amore ebbe termine. Ma poi a certo tempo divenuta questa cosa manifesta a molti, fu alcun che compuose quella canzone59 la quale ancora oggi si canta, cioè: Qual esso fu lo malo cristiano,60 che mi furò la grasta,61 et cetera. 42 l altro corpo: si intende la parte re- stante del corpo di Lorenzo, ormai privo della testa. 43 fante: domestica. 44 quindi si dipartì: lasciò quel luogo. 45 persa: maggiorana (una pianta aromatica). 46 piedi: pianticelle. 47 quegli giammai: innaffiava il vaso (quegli) soltanto con acqua di rose o di fiori d arancio o con le sue lacrime. 48 vagheggiare: contemplare. 49 studio: cura. 50 grassezza: fertilità. 51 corrotta: in decomposizione. 52 servando del continuo: poiché la giovane manteneva (servando) sempre (del continuo) questo comportamento (maniera). 53 guasta: guastata, sfiorita. 54 instanzia: insistenza. 55 infermò: si ammalò. 56 ordinato come di quindi si ritraessono: presi i necessari provvedimenti (ordinato) per allontanarsi (come si ritraessono) da Messina (quindi), cessando evidentemente ogni attività in questo luogo. 57 restando: cessando. 58 pure: continuamente. 59 canzone: si tratta di una ballata effettivamente attestata, ma con tutta probabilità Boccaccio trasse spunto da essa per inventare la storia di Lisabetta, e non viceversa. 60 lo malo cristiano: l uomo malvagio. 61 furò la grasta: rubò il vaso. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 609

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento