T6 - Andreuccio da Perugia

Andreuccio da Perugia / T6 / Decameron, II, 5 / Avventure e disavventure per una lezione di vita / Narrata da Fiammetta, la novella di Andreuccio ci riporta a una Napoli tutta popolare, quella dei bassifondi, in cui un giovane e sprovveduto mercante di cavalli rischia persino la vita, prima di riuscire a cavarsi d impaccio. Andreuccio da Perugia, venuto a Napoli a comperar cavalli, in una notte da tre gravi accidenti soprapreso,1 da tutti scampato con un rubino si torna a casa sua. Andreuccio mostra incautamente il proprio denaro 5 10 Una giovane prostituta lo vede e si informa su di lui 15 20 25 [ ] Fu, secondo che io già intesi, in Perugia un giovane il cui nome era Andreuccio di Pietro, cozzone2 di cavalli; il quale, avendo inteso che a Napoli era buon mercato di cavalli, messisi in borsa cinquecento fiorin d oro, non essendo mai più3 fuori di casa stato, con altri mercatanti là se n andò: dove giunto una domenica sera in sul vespro, dall oste suo informato la seguente mattina fu in sul Mercato, e molti4 ne vide e assai ne gli piacquero e di più e più mercato tenne,5 né di niuno potendosi accordare, per mostrare che per comperar fosse,6 sì come rozzo e poco cauto più volte in presenza di chi andava e di chi veniva trasse fuori questa sua borsa de fiorini che aveva. E in questi trattati7 stando, avendo esso la sua borsa mostrata, avvenne che una giovane ciciliana8 bellissima, ma disposta per piccol pregio a compiacere a qualunque uomo,9 senza vederla egli,10 passò appresso di lui e la sua borsa vide e subito seco disse: «Chi starebbe meglio di me se quegli denari fosser miei? e passò oltre. Era con questa giovane una vecchia similmente ciciliana, la quale, come vide Andreuccio, lasciata oltre la giovane andare, affettuosamente corse a abbracciarlo: il che la giovane veggendo, senza dire alcuna cosa, da una delle parti11 la cominciò a attendere. Andreuccio, alla vecchia rivoltosi e conosciutala, le fece gran festa, e promettendogli essa di venire a lui all albergo, senza quivi tenere troppo lungo sermone,12 si partì: e Andreuccio si tornò a mercatare ma niente comperò la mattina. La giovane, che prima la borsa d Andreuccio e poi la contezza13 della sua vecchia con lui aveva veduta, per tentare se modo alcuno trovar potesse a dovere aver quelli denari, o tutti o parte, cautamente incominciò a domandare chi colui fosse o donde e che quivi facesse e come il conoscesse. La quale ogni cosa così particularmente de fatti d Andreuccio le disse come avrebbe per poco14 detto egli stesso, sì come colei che lungamente in Cicilia col padre di lui e poi a Perugia dimorata era, e similmente le contò dove tornasse15 e perché venuto fosse. 1 soprapreso: preso alla sprovvista. 2 cozzone: sensale, mediatore. 3 mai più: mai prima. 4 molti: molti cavalli. 5 e di più tenne: e su molti cavalli inta- volò delle trattative. 6 per mostrare fosse: per dimostrare di essere seriamente intenzionato ad acquistare. 7 trattati: trattative. 8 ciciliana: siciliana. 9 ma disposta a qualunque uomo: ma disponibile ad assecondare per pochi de- 590 / IL TRECENTO nari (piccol pregio) qualunque uomo. Si tratta di una prostituta. 10 senza vederla egli: senza che Andreuccio la vedesse. 11 da una delle parti: in disparte, senza dare nell occhio. 12 sermone: discorso, dialogo. 13 contezza: familiarità. 14 per poco: pressappoco. 15 tornasse: alloggiasse. Le parole valgono sermone Il vocabolo sermone indica l atto del parlare e del discorrere, ma più frequentemente un orazione o un discorso di argomento sacro come quello tenuto, durante la messa, dal prete che illustra il Vangelo del giorno. Oggi sermone viene usato per lo più con una sfumatura ironica o scherzosa. Indica quale significato assume in queste due frasi: «Ho fatto tanti sermoni a quel discolo, ma non sono valsi a nulla ; «Non ho nessuna voglia di ascoltare un altro sermone di due ore! .

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento