Il magnifico viaggio - volume 1

Approfondisci LETTURA CRITICA di Lucia Battaglia Ricci impalcature ideologiche e filosofiche presenti nella mentalità medievale (quella dantesca, per esempio) e si astiene pertanto dall emettere sentenze di natura etica, volgendosi invece a una forma di relativismo, secondo il quale ogni azione può essere condannata o giustificata a seconda delle circostanze. Ciò spiega perché nel Decameron i personaggi vincenti, ancorché talvolta riprovevoli secondo una concezione morale tradizionale, rigida e precettistica, siano quelli che mostrano una capacità di uscire indenni dagli ostacoli posti dall esistenza grazie all intraprendenza e alla sagacia, sia pure truffaldina o disonesta: a cominciare da ser Ciappelletto che, nella prima novella, apre la raccolta. Si tratta di capacità trasversali dal punto di vista sociale: sono messi alla berlina principi e sempliciotti, uomini di Chiesa corrotti (la satira anticlericale è un altro motivo ricorrente nell opera) e servi sciocchi. Segni distintivi dell intelligenza sono anche la consapevolezza della realtà e l accettazione delle sconfitte. Siamo ben lontani appare evidente dall atteggiamento fatalistico, aristocratico e teocentrico che aveva caratterizzato la cultura precedente. E questa è un altra grande conquista di Boccaccio. L arte di saper parlare Hanno successo, nelle varie novelle, i personaggi che sono in grado di superare le peripezie grazie alle loro capacità tutte umane, affidandosi completamente all intuito, alla conoscenza del mondo e dell uomo, all esperienza e alla parola. Su quest ultimo punto la celebrazione della parola Boccaccio insiste in diverse novelle: saper parlare bene, a proposito, in maniera efficace e adatta alla situazione è una qualità che lo scrittore mostra di apprezzare in particolar modo. E in fondo l intero Decameron può essere letto come un esaltazione dell arte del parlare, oltre che del raccontare. Etica cortese ed etica borghese L ultima giornata è dedicata ai valori della cortesia e della magnanimità, cioè a quei valori che erano stati tipici della società e della letteratura cortese (presenti, d altronde, anche in diverse novelle delle altre giornate, come la già citata V, 9, T10, p. 621). Lo scrittore sceglie di proporli al nuovo pubblico borghese, che gli appare pronto a subentrare, sul piano della primazia sociale, all antica nobiltà feudale. Tuttavia Boccaccio non è affatto un nostalgico del tempo passato. Al contrario, tutto proiettato com è nel futuro, è il primo a riconoscere che l universo feudale aveva spesso dato origine a vere e proprie aberrazioni, per esempio l esasperazione di un potere assoluto senza limiti e senza freni: nell ultima novella del libro ( T16, p. 658) troviamo l esempio della «matta bestialità di Gualtieri, il marchese di Saluzzo, che tormenta crudelmente la propria moglie, Griselda, per metterne alla prova la pazienza e la fedeltà ai limiti dell umana sopportazione. Con questa novella l autore vuole mostrare l estremo negativo del mondo aristocratico-feudale. Non per questo, però, Boccaccio crede che le virtù cortesi siano tramontate: quei valori vanno trapiantati, e adattati, nella nuova società comunale. Se l autore quindi da una parte manifesta la propria adesione ai valori della borghesia mercantile a lui contemporanea (intelligenza pratica, prontezza di spirito, audacia, libertà intellettuale e religiosa, capacità di indirizzare le circostanze a proprio vantaggio, considerazione degli aspetti economici, riconoscimento del valore degli individui rispetto ai privilegi derivanti dalle origini familiari), dall altra ritiene che possano ancora essere validi e nobilitanti per la borghesia stessa i valori della società cortese, aristocratica e feudale (liberalità, magnificenza, lealtà, coraggio, senso dell onore). Approfondisci LETTURA CRITICA di Amedeo Quondam La celebrazione della realtà terrena Il fatto che le diverse giornate e novelle siano incentrate su temi diversi non mette in discussione l unità dell opera. Il Decameron è un libro organico, unificato nei suoi diversi momenti oltre che, sul piano formale, dalla struttura che abbiamo descritto sopra dall acuta L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 549

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Dalle origini al Trecento