Il magnifico viaggio - volume 1

F I A M M E T TA La donna amata da Boccaccio, Fiammetta, è qui ritratta con occhi azzurri, capelli e abito rosso, come le fiamme che richiamano il suo nome. Nel 1878 Dante Gabriel Rossetti, il maestro di un gruppo di pittori che si danno il nome di Preraffaeliti , immortala la donna su uno sfondo scuro, circondata da fiori di melo e da alcune farfalle che simboleggiano la caducità della bellezza. L uccello rosso sangue e un aureola contenente un angelo sono oscuri presagi della morte che stando a una delle tante leggende sorte sul conto di questa misteriosa fanciulla, la cui identità rimane tuttora sconosciuta la coglierà giovanissima. Dante Gabriel Rossetti, Visione di Fiammetta, 1878. Andrew Lloyd Webber Collection. more, e spogliarmi d ogni volgarità, io che mi conosco come un misero, un rozzo, un inerme ed inerte, crudo insieme ed informe . Tale mutamento di prospettiva si può riscontrare anche sul piano biografico: se Petrarca aveva assunto gli ordini minori, pare che Boccaccio abbia ricevuto l ordinazione sacerdotale. Nel frattempo la partecipazione di alcuni amici di Boccaccio a una congiura antigovernativa a Firenze (1360), poi fallita, pone lo scrittore in cattiva luce agli occhi delle autorità. Così egli, trovandosi isolato, decide di ritirarsi a Certaldo (1362) , dove condurrà una vita appartata dedita alle letture, agli studi e alla composizione delle opere erudite. Descrive questo mutamento di vita in una lettera: «Ho cominciato, con assai meno difficultà che io non estimavo di potere [più facilmente di quanto pensassi], a confortare la mia vita: e comincianmi già a piacere i grossi panni [gli abiti rozzi] e le contadine vivande; e il non vedere l ambizioni e le spiacevolezze e fastidi de nostri cittadini m è di tanta consolazione dell animo che, se io potessi stare senza udirne nulla, credo che l mio riposo crescerebbe assai. In iscambio de solleciti avvolgimenti [al posto delle assillanti preoccupazioni], e continui, de cittadini, veggio campi, colli, arbori, delle verdi fronde e di vari fiori rivestiti; cose semplicemente dalla natura prodotte, mentre gli atti dei cittadini sono tutti fittizi . In altre parole, nel contrapporre la vita di città a quella di campagna (secondo un fortunato topos classico), lo scrittore dichiara di essersi adattato volentieri alla se- 526 / IL TRECENTO conda. Non sappiamo quanto sia sincera tale affermazione: certamente, in base alle sue parole, possiamo ritenere che egli seppe fare di necessità virtù. L ultimo incarico attribuitogli dal Comune fiorentino è, nel 1373, il commento alla Commedia dantesca. Boccaccio svolge queste Esposizioni sopra la Comedia (così si intitolerà la rielaborazione scritta di quelle pubbliche letture), con grande successo, nella chiesa di Santo Stefano di Badia. L impresa si interrompe però al canto XVII dell Inferno, per la salute malferma dello scrittore, che muore in povertà il 21 dicembre 1375 a Certaldo. Lì, nella chiesa dei Santi Michele e Iacopo, si trova ancora la sua tomba, che reca un epigrafe in latino in cui si legge tra l altro: Studium fuit alma poesis (La sua passione fu la nobile poesia). 1341-1347: Elegia di Madonna Fiammetta 1341-1342: Comedia delle ninfe fiorentine (Ninfale d Ameto) 1342-1343: Amorosa visione (prima stesura) 1344-1346: Ninfale fiesolano 1349-1353: Decameron 1350: Genealogia deorum gentilium (inizio stesura, che prosegue fino alla morte) 1351-1355: Trattatello in laude di Dante 1355-1373: De montibus, silvis, fontibus, lacubus, fluminibus, stagnis seu paludibus, et de nominibus maris liber (inizio stesura, che prosegue fino alla morte), Amorosa visione (rielaborazione) 1362: De mulieribus claris 1365: Corbaccio 1367: Buccolicum carmen (iniziato nel 1349) 1375: Esposizioni sopra la Comedia, De casibus virorum illustrium

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento