Gli ultimi viaggi e la dimora di Arquà

LA VILLA DI ARQU La bella villa dove Petrarca si stabilisce nel 1370 è stata la prima dimora di uno scrittore a essere meta irrinunciabile di quello che chiamiamo turismo letterario . Oggetto di un vero e proprio pellegrinaggio sin dalla morte del poeta, essa richiama ancora oggi i visitatori soprattutto per il suo studiolo, custodito per secoli da una gatta mummificata esposta in una nicchia e tuttora visibile dentro una teca di vetro, con tanto di lapide in latino che inizia così: Il poeta toscano arse di un duplice amore: io ero la sua fiamma maggiore, Laura la seconda . La casa di Petrarca, ad Arquà, dove il poeta visse i suoi ultimi anni. singolare: noi due siamo tanto simili nell animo, eppure tanto spesso siamo discordi negli atti e nei pensieri. E poiché ciò mi accade non solo con te, ma anche con altri amici, cercandone fra me e me la ragione, non ne trovai altra all infuori di questa: che coloro che madre natura ha fatto simili, sono stati resi dissimili dalla consuetudine, che, come si dice, è una seconda natura. Oh! così ci fosse stato concesso di vivere insieme: la consuetudine ci avrebbe dato in due corpi un anima sola (Seniles, V, 2). 1342-1358: Sine nomine 1342: Inizia a comporre il Canzoniere 1343-1345: Rerum memorandarum libri 1346-1356: De vita solitaria 1346-1348: Bucolicum carmen 1347-1353: Secretum 1347: De otio religioso 1348: Psalmi poenitentiales GLI ULTIMI VIAGGI E LA DIMORA DI ARQU Nel 1353 Francesco si trasferisce a Milano, accogliendo l invito del vescovo Giovanni Visconti, e qui risiederà fino al 1361. Invano papa Clemente VI gli chiede di rimanere ad Avignone come suo segretario, promettendogli una futura nomina a vescovo; Petrarca declina l offerta, abbandona per sempre la Francia e si trasferisce in Italia. Dal 1361 al 1370 il poeta è nuovamente tra Padova e Venezia, e ricorda: «Ormai uomo e senza impegni, tornai in quei luoghi nei quali avevo trascorso la giovinezza negli studi. Vi tornavo chiamato dall amicizia di colui alla cui memoria ancor molto debbo [il signore di Parma, Azzo da Correggio], e rividi tutta quell I- 418 / IL TRECENTO talia settentrionale che prima avevo soltanto toccata; e la rividi non come un affrettato visitatore, ma come cittadino di molte città: dapprima Verona, subito dopo Parma e Ferrara; da ultimo Padova (Seniles, X, 2). Nel 1370 Petrarca si stabilisce definitivamente ad Arquà , sui Colli Euganei, dove trascorre gli ultimi anni nello studio, nella lettura e nella scrittura: «Mi sono fabbricato una casa modesta insieme e decente dove vado passando in pace questo poco che mi resta di vita; e qui la fida memoria mi fa presenti i dolci amici che la morte mi ha rapito, e che la lontananza divide da me (Seniles, XII, 7). Una lettera testimonia il dramma della vecchiaia e della malattia, il bisogno dell aiuto materiale altrui: «Iddio mi è testimone che senza l aiuto di amici o di servi che mi sorreggano, io non potrei, se non volando, andare da casa mia alla chiesa vicina . Petrarca deve servirsi di un segretario a cui dettare, poiché non è più in grado di scrivere di suo pugno. Sente la morte vicina: «Non spero più di tornare quello che fui, ma nemmeno ad uno stato mediocre di robustezza. Sono andato avanti negli anni, e oltremodo mi sento estenuato e affranto (Seniles, XI, 15). Il poeta muore ad Arquà nel 1374, alla vigilia dei suoi settant anni, accudito dalla figlia Francesca. 1356-1374: Trionfi 1356-1366: De remediis utriusque fortunae 1361-1374: Seniles 1373: Finisce di comporre il Canzoniere

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento